La popolazione mondiale Popolazione nel tempo Natalità, mortalità, saldo Distribuzione, densità Popolazione e sviluppo Piramidi delle età Transizione demografica.

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La popolazione mondiale Popolazione nel tempo Natalità, mortalità, saldo Distribuzione, densità Popolazione e sviluppo Piramidi delle età Transizione demografica Politiche demografiche Migrazioni Globalizzazione culturale Cosa imparerò? anno 2015prof. Maria Marino

L’evoluzione della popolazione mondiale 1650: 500 milioni 1750: 800 milioni Oggi: più di 7 miliardi La Rivoluzione industriale ridusse subito la mortalità. Il saldo naturale (differenza tra tasso di natalità e tasso di mortalità) è oggi del 2,1%. Il saldo demografico è la somma tra saldo naturale e saldo migratorio. Fonte: ONU anno 2015prof. Maria Marino

Distribuzione della popolazione La popolazione non è distribuita in modo omogeneo (ecumene- anecumene). La conquista, da parte dell’uomo, degli ambienti più ostili ha ampliato enormemente l’ecumene. Molto varia è la densità di popolazione: India, Cina hanno migliaia di abitanti per kmq; pochi abitanti per kmq in Siberia, Canada e nei deserti Carta della densità di popolazione Fonte: wikipedia anno 2015 prof. Maria Marino

Natalità e Mortalità nel mondo Netta è la differenza tra Nord e Sud del mondo, in quest’ultimo ci sono maggiori differenze. anno 2015 prof. Maria Marino

La struttura della popolazione: le piramidi d’età anno 2015prof. Maria Marino

1.Misure della popolazione (migliaia, milioni, %) 2.Ampiezza base (indicativo della natalità) 3.Ampiezza vertice (indicativo della mortalità e speranza di vita) 4.Eventuale simmetria, irregolarità, differenze maschi-femmine Che cosa osserviamo in ciascuna piramide? anno 2015prof. Maria Marino

Confronto di piramidi anno 2015 prof. Maria Marino 1.La popolazione è espressa in milioni (A=170; B=128) 2.La base A è più ampia: la natalità ( n° bambini nel 1° anno di vita su 1000 abitanti ) è A 36% o B 7% o. 3.Il vertice B è più ampio: la mortalità ( n° di morti su 1000 abitanti ) è A 16% o B 10% o (in genere è 9) con speranza di vita più alta (84 anni). La popolazione di A aumenta, quella di B diminuisce. 4.Forte simmetria in A, irregolarità e differenze maschi-femmine in B

“Leggere” una piramide delle età anno 2015prof. Maria Marino

1.Scegli uno dei Paesi citati (Libano, Qatar, Bangladesh, Mali, Italia, USA) e, dopo aver cercato notizie su: popolazione, politica, economia, fornisci una interpretazione delle piramidi che li rappresentano. 2.Cerca una piramide più recente del paese scelto e confrontala con quella del 2004 (nella ppt), indica le cause possibili degli eventuali cambiamenti. Viaggiare … con le piramidi anno 2015prof. Maria Marino

Il problema demografico Già nel XVIII secolo ci furono studiosi che si occuparono della crescita della popolazione. L’economista inglese Robert Malthus osservò che la popolazione cresceva più velocemente della produzione agricola. Nasce così il problema demografico al quale si doveva ovviare solo attraverso il controllo delle nascite. Però col proseguire degli studi fu elaborata la teoria della transizione demografica che mette in relazione la popolazione e lo sviluppo economico. anno 2015prof. Maria Marino

La teoria della Transizione demografica Regime demografico antico Transizione Regime demografico moderno Alta natalità Alta mortalità I Fase: Alta natalità Riduzione mortalità II Fase: Riduzione natalità e mortalità Bassa natalità Bassa mortalità Ipotizzando che la popolazione cambi solo in base a natalità e mortalità, si osserva che il regime demografico di un Paese, legato al suo livello di sviluppo, corrisponderà ad uno degli stadi seguenti. anno 2015prof. Maria Marino

Qual è il regime demografico dei Paesi seguenti? Verificare In base alla teoria della transizione demografica… PaeseFase MaliRegime antico MadagascarRegime antico BoliviaTransizione PakistanTransizione ParaguayTransizione CinaTransizione Nuova ZelandaModerno UruguayModerno anno 2015prof. Maria Marino

anno 2015prof. Maria Marino Come si può rallentare la crescita demografica?

Per far fronte alla crescita demografica sono state avviate in Cina, India, Thailandia politiche di contenimento delle nascite. Per approfondire: popolazione-vecchia-e-calo-della-forza-lavoro/ / popolazione-vecchia-e-calo-della-forza-lavoro/ / Nel Nord Europa e in Francia, in cui la natalità si era ridotta troppo, sono state attuate politiche di incremento demografico. Le politiche demografiche anno 2015prof. Maria Marino

Le differenza economiche tra Paesi giovani e Paesi vecchi determina un ingente flusso di migranti, dal Sud verso il Nord del mondo. Le cause principali sono le misere condizioni di vita e la necessità di sostenere le famiglie in patria (rimesse degli emigranti). A volte le cause sono politiche (rifugiati) o ambientali (profughi ambientali) per episodi di siccità, alluvioni accentuati dai cambiamenti climatici. Il fenomeno migratorio anno 2015prof. Maria Marino

Il contatto con culture diverse può diventare un arricchimento; ma spesso scatena episodi di xenofobia. L’Italia, un tempo terra di emigranti, è oggi meta per immigrati; ciò si deve al suo livello di sviluppo, alla sua posizione geografica, alla estensione delle coste. Molti immigrati fanno lavori umili, altri svolgono attività illegali, alcuni sono imprenditori che danno lavoro a molti italiani. Il fenomeno migratorio anno 2015prof. Maria Marino

La facilità di comunicazione e di spostamento delle persone, la velocità di trasmissione dell’informazione incidono sul modo di vivere dell’umanità. Di conseguenza si diffondono molto rapidamente le abitudini e gli stili di vita di culture diverse. Particolarmente si diffondono le culture che accedono più facilmente ai mezzi di comunicazione, come quella statunitense. Verso una globalizzazione delle culture? anno 2015prof. Maria Marino

Verso una globalizzazione delle culture? Scegli un qualsiasi elemento, della moda, del cibo, della musica, dello sport … che si sta diffondendo nel nostro Paese negli ultimi anni e trova notizie su: origini e curiosità particolari. anno 2015prof. Maria Marino

L’urbanizzazione globale La popolazione urbana cresce con la Rivoluzione industriale, ma è nel XX secolo che si ha l’ ESPLOSIONE URBANA (graf 36). Lo sviluppo urbano ha favorito la crescita di grandi aree urbane e di MEGALOPOLI che includono le città globali. La più grande megalopoli è detta Tokaido (da Tokyo a kobe); la seconda è quella atlantica negli USA (da New York a Boston); seguono quella dei Grandi Laghi e quella sul Pacifico. In Europa c’è la cosiddetta Banana blu (da Londra al Nord Italia) e s’incrocia con un’area molto urbanizzata dalla Spagna alla pianura padana (graf 2/37). anno 2015prof. Maria Marino

L’urbanizzazione cresce in modo diverso Nei Paesi sviluppati l’urbanizzazione è iniziata presto (Rivoluzione industriale), ma oggi è più lenta. In questi Paesi si ha un fenomeno di PERIURBANIZZAZIONE, cioè di popolamento di zone periferiche e rurali (città diffusa). Nei PVS l’urbanizzazione è più recente e rapida; essa si deve alla grande ESPLOSIONE DEMOGRAFICA (dopo il 1950) e alla POVERTÀ delle campagne. Oggi le città più popolose sono nei PVS (tab 2/39). anno 2015prof. Maria Marino

Paesaggi urbani - Paesi sviluppati Le città in E UROPA OCCIDENTALE hanno un’origine antica per cui vi è un nucleo centrale storico, dove ai palazzi antichi si affiancano edifici moderni (grattacieli); intorno è nata una cintura urbana residenziale. Sono aree dismesse le vecchie aree industriali, oggetto di un processo di riqualificazione urbana. Le città in Nord America e Australia non hanno origini antiche e il centro è il quartiere degli affari con grattacieli, ma anche quartieri degradati. La popolazione si è trasferita alla periferia estrema in quartieri eleganti e in ville con giardino. anno 2015prof. Maria Marino

Paesaggi urbani - Paesi in via di sviluppo In America latina le città sono di origine coloniale (spagnola, portoghese), poi sono sorti quartieri moderni e residenziali. Alla periferia le baraccopoli (favelas). Analogamente in Africa subsahariana le città nascono con la colonizzazione europea poi si arricchiscono di nuovi quartieri ma all’estremità sorgono baraccopoli. Le città arabe (Nord Africa e Medio Oriente) hanno origine antica (medievale), il nucleo storico è la medina intorno alla quale sorgono altri quartieri e infine le baraccopoli. In Asia le città, antiche, si sviluppano intorno al palazzo reale, poco distanti i quartieri coloniali; nelle periferie alcune delle baraccopoli più grandi del mondo (Mumbai). anno 2015prof. Maria Marino

fine anno 2015prof. Maria Marino