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Brani tratti dal libro Karma e incarnazione di Andrea Pangos Andrea Pangos Editore

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2 Brani tratti dal libro Karma e incarnazione di Andrea Pangos andreapangos@tin.it Andrea Pangos Editore www.pangoseditore.com andreapangos@tin.it www.pangoseditore.com

3 QUESITI INTRODUTTIVI: L’incarnazione, la reincarnazione ed il Karma avvengono così come mi è stato tramandato? In quale misura l’insegnamento che ho ricevuto è stato alterato a causa della sua trasmissione attraverso i secoli? Quanto a fondo ho compreso gli insegnamenti ricevuti? Per continuare premere un tasto

4 Quanto sono veritiere le mie idee riguardo al Karma, all’incarnazione ed alla reincarnazione? Ho riflettuto abbastanza a fondo e dettagliatamente su cosa sono l’incarnazione, la reincarnazione ed il Karma? Ho analizzato in modo positivamente critico gli insegnamenti ricevuti oppure li ho semplicemente accettati come veritieri?

5 Le mie idee riguardo al Karma, all’incarnazione ed alla reincarnazione poggiano sulla mia esperienza diretta di come avvengono questi processi oppure si tratta di concetti che ho accettato passivamente? Conosco effettivamente cosa sono l’incarnazione, la reincarnazione ed il Karma oppure soltanto credo di sapere cosa sono effettivamente? Cosa effettivamente significa incarnarsi e reincarnarsi?

6 Chi o cosa (entità/processo) si incarna e chi o cosa si reincarna? Come avvengono l’incarnazione e la reincarnazione? Quali processi sono coinvolti nell’incarnazione e nella reincarnazione?

7 C’è effettivamente qualcuno/qualcosa che si reincarna? Come si svolge il Karma ed in quale ambito si svolge: nell’ambito della Coscienza Infinita o della mente (vibrazioni – energie – materia)? Quando parlo di Karma, incarnazione e reincarnazione, mi esprimo riguardo a qualcosa che conosco in modo chiaro oppure il mio esporre è un puzzle variopinto di variegate fantasticherie?

8 È possibile che riguardo all’incarnazione, alla reincarnazione ed al Karma penso e mi esprimo per sentito dire e tramando il sentito dire, interpretato semplicisticamente a modo mio?

9 LA NATURA TRINA Ogni essere umano è l’unità della Reale Identità (Dio, Assoluto), della Coscienza Infinita e della mente. Tale è la Natura Trina di ogni essere umano.

10 Raffigurazione schematica della Natura Trina

11 LA REALE IDENTITÀ La Reale Identità di ogni essere umano È Dio - l’Assoluto. La Reale Identità È l’unico “elemento” Reale della Natura Trina. La Reale Identità È Una ed indivisibile. La Reale Identità si “esprime” come: Coscienza, vibrazioni, energie e materia.

12 LA COSCIENZA INFINITA La Coscienza Infinita è l’aspetto primario dell’ “esprimersi” della Reale Identità. La Coscienza Infinita è un processo che tende incessantemente ad autoriconoscersi - auotoperpetuarsi. La Coscienza Infinita è atemporale e aspaziale. La Coscienza non è Dio (Reale Identità/Assoluto) e non è nemmeno un aspetto della mente.

13 LA MENTE La mente è una manifestazione della Coscienza e si compone di: vibrazioni, energie e materia. I cinque aspetti fondamentali della mente sono: 1) il corpo fisico, 2) le strutture vibratorio - energetiche (tra cui: l’aura, il Corpo Illuminato, l’Anima, i chakra, i canali nadi...), 3) la percezione, 4) l’attività emotiva e 5) l’attività intellettiva.

14 Il corpo fisico è un aspetto della mente anche perché appare nella percezione come conseguenza del percepire le vibrazioni del corpo fisico, le quali sono la “matrice vibrazionale” del corpo fisico.

15 Dalla “prospettiva” della Coscienza Infinita, la funzione sostanziale della mente è rendere possibile l’autoriconoscersi (autoperpetuarsi) della stessa Coscienza Infinita. Dalla prospettiva dell’ “individuo” invece, la funzione primaria della mente è rendere possibile il Divenire (l’autoriconoscerSi), attraverso l’autoriconoscersi della mente e della Coscienza (individuale).

16 La Reale Identità È Una. La Coscienza è una. Le menti sono tante quanti sono gli esseri umani.

17 Dalla “prospettiva” della Reale Identità, la Reale Identità Sussiste eternamente senza alcun esprimersi. Dalla “prospettiva” della Reale Identità non c’è alcuna manifestazione: non ci sono né la Coscienza, né le vibrazioni, n’é le energie, né la materia.

18 Dalla prospettiva dell’essere umano nel suo complesso (Natura Trina), la Reale Identità Sussiste (con Se Stessa) e si “esprime” come Coscienza, vibrazioni, energie e materia.

19 L’INCARNAZIONE L’incarnazione ha due aspetti: - l’incarnazione collettiva e - l’incarnazione “individuale”. Il soggetto che si incarna è sempre la Reale Identità e si incarna sempre attraverso la Coscienza e la mente.

20 L’INCARNAZIONE COLLETTIVA L’incarnazione collettiva è l’ “esprimersi” della Reale Identità attraverso l’umanità nel suo complesso.

21 L’INCARNAZIONE INDIVIDUALE L’incarnazione individuale è l’ “esprimersi” della Reale Identità attraverso un singolo “individuo” - attraverso la Coscienza ed una singola mente.

22 Raffigurazione schematica dell’incarnazione individuale

23 Ogni “individuo” è un’incarnazione di Dio che È la Reale Identità di ogni essere umano. Ogni essere umano è figlio (come “individuo”) di Se Stesso (come Dio) e Padre (come Dio) di se stesso (come “individuo”). Essere l’incarnazione di Dio non è esclusivo a qualcuno che è definito o si autodefinisce come eletto, ma è un fatto del tutto naturale ed insito in ogni concepimento umano.

24 Come Dio (Reale Identità) ogni essere umano è la Reale Identità dell’umanità ed È l’Origine (Assoluto) della Coscienza Collettiva, di ogni “individuo” e dell’umanità nel suo complesso.

25 ALLA RICERCA DELLA REALE IDENTITÀ Corso di meditazione per Realizzare l’Essere Per maggiori informazioni andreapangos@tin.it e www.pangoseditore.com sezione CORSI Per continuare la lettura dei brani tratti dal libro KARMA E INCARNAZIONE – premere un tasto andreapangos@tin.it www.pangoseditore.com

26 L’unica effettiva missione, se proprio si vuole definirla così, di ogni essere umano è: Divenire del tutto - portare a compimento il processo d’individuazione.

27 Consacrando pienamente la mente a Dio, vale a dire volgendo le azioni, le emozioni ed i pensieri “verso” la (Ricerca della) Reale Identità, si trascende ogni destino ovvero ogni predestinazione ostacolante il Divenire, facendo emergere l’ “infinito” potenziale insito nella propria Natura Trina.

28 Nell’incarnarsi, la Reale Identità e la Coscienza (Infinita/individuale) non entrano nel corpo fisico, ma si manifestano anche attraverso il corpo fisico, il quale è il risultato del condensarsi di alcune vibrazioni prodotte dalla Coscienza individuale in energie dell’individuo e del condensarsi di alcune tra queste energie in corpo fisico. Comprendere questo è molto utile altrimenti il termine incarnazione può indurre a pensare erroneamente che la Reale Identità/la Coscienza “entri” nella carne.

29 La Reale Identità e la Coscienza non entrano nemmeno nel tempo e nello spazio. La Coscienza scaturisce dalla Reale Identità e “poi” i processi della Coscienza si manifestano come mente, mentre il tempo e lo spazio sono elementi della mente.

30 La Coscienza non è mai prigioniera né del corpo né di altro. La Coscienza è “sempre Libera”, più precisamente la Coscienza è “di là” della dicotomia libertà – prigionia che è esclusiva alla mente non Consapevolizzata. È sempre e soltanto la mente Ignorante la Reale Identità a essere prigioniera di se stessa.

31 Consapevolizzando i processi della Coscienza, si può comprendere che la Coscienza (Anima) non è nel corpo e che quindi la Coscienza non può essere imprigionata né dal corpo o nel corpo né da altro o in altro, anche perché sia il corpo, sia il mondo, sia l’intero universo (percepito) appaiono “nella” mente che a sua volta è “nella” Coscienza, nel senso che la mente è una manifestazione della Coscienza.

32 Dio si può soltanto Essere e in Realtà non si può Essere altro che Dio, perché soltanto Dio (Assoluto) È Reale.

33 LA (PRESUNTA) REINCARNAZIONE La Reale Identità non si reincarna. La Coscienza Infinita non si reincarna. La Coscienza individuale non si reincarna. La mente non si reincarna. Nulla si reincarna.

34 LA REALE IDENTITÀ NON SI REINCARNA Dalla prospettiva dell’incarnazione, la Reale Identità è costantemente incarnata attraverso tutto gli esseri umani (“vivi”). In Realtà però la Reale Identità non si È mai incarnata. Non essendoci in Realtà alcuna manifestazione, non può esserci nemmeno alcuna incarnazione. L’incarnazione collettiva e tutte le incarnazioni individuali sono illusioni che avvengono sulla relazione Coscienza Infinita – vibrazioni - energie - materia. Ogni incarnazione individuale è un’illusione nell’ambito dell’illusione dell’incarnazione collettiva.

35 LA COSCIENZA INFINITA NON SI REINCARNA La Coscienza Infinita si è incarnata una volta soltanto, attraverso il “primo essere umano” e da allora è costantemente incarnata attraverso tutto il genere umano, più precisamente attraverso tutte le menti. Ogni nuova incarnazione individuale della Coscienza Infinita rappresenta un nuovo esprimersi della Coscienza Infinita attraverso la singola mente.

36 LA COSCIENZA INDIVIDUALE NON SI REINCARNA Ogni Coscienza individuale si incarna una volta soltanto. L’incarnazione individuale è sempre la prima ed unica incarnazione di una Coscienza individuale, anche perché la Coscienza individuale è eguale alla Coscienza Infinita.

37 La parvenza che la Coscienza individuale sia diversa dalla Coscienza Infinita, è causata primariamente dall’identificazione dell’identità immaginata con se stessa ovvero con il corpo fisico, le emozioni ed i pensieri, tra cui ci sono pure le idee sulla Coscienza individuale.

38 La Coscienza individuale non è un processo diviso o diverso dalla Coscienza Infinita, ma è un modo della Coscienza Infinita di autoriconoscersi con l’ausilio di una singola mente - tramite l’esprimersi attraverso una singola mente.

39 Il concetto di Coscienza individuale può risultare fuorviante, perché può stimolare l’immaginare che la Coscienza individuale sia un’entità particolare nell’ambito della Coscienza Infinita. Essendo però il termine Coscienza indivuale ovvero Anima individuale utilizzato spesso nella letteratura sull’incarnazione e sulla presunta reincarnazione, in questo volume è utilizzato proprio il concetto di Coscienza individuale, anche per avvicinare le spiegazioni dei processi al concetto conosciuto di Anima individuale (Coscienza individuale).

40 L’Anima individuale (Coscienza individuale) non si trova nel tempo e nello spazio, ma è atemporale e aspaziale e dunque non può trasmigrare attraverso il tempo e lo spazio, come invece sostengono alcuni.

41 LA MENTE NON SI REINCARNA Con la morte del corpo fisico muore definitivamente anche la mente. La morte fisica è un aspetto della morte della mente, di cui il corpo fisico è a sua volta un aspetto. La mente non si può reincarnare anche perché con la morte fisica, la mente cessa di esistere.

42 Ciò che durante la vita erano processi vibrazionali ed energetici della mente (identità immaginata, forme emozione, forme pensiero, forme immagine, elementi vibratori – energetici, tra cui: Anima, Segno Divino, Corpo Illuminato, aura…), dopo la morte fisica si trasformano in elementi della struttura energetica post mortem. La struttura energetica post mortem è l’insieme di vibrazioni e di energie del singolo che rimangono dopo la sua morte.

43 Le vibrazioni - energie che “lasciano” il corpo fisico dopo la morte non sono lo Spirito (Coscienza), ma come ogni vibrazione - energia sono una conseguenza dei processi dello Spirito (Coscienza). Queste vibrazioni – energie vanno a formare la struttura energetica post mortem, la quale non è consapevole: non percepisce, non si emoziona, non pensa e non sa di esistere.

44 La mente e i suoi singoli elementi non possono reincarnarsi per il semplice motivo che nemmeno si incarnano, più precisamente non possono incarnarsi. La mente (vibrazioni – energie – materia) è il risultato dell’incarnazione della Reale Identità tramite la Coscienza. Il soggetto che si incarna non sono le vibrazioni – energie o la materia, ma è la Reale Identità ovvero la Coscienza.

45 La reincarnazione (del tutto ipotetica) dell’ego (l’entrata/la discesa dell’ego in un nuovo corpo fisico, come affermano alcuni) rappresenterebbe il fenomeno che è comunemente definito come possessione, quando uno o più strutture energetiche post mortem si “allacciano” alla struttura vibratorio - energetica dell’ “individuo”, “possedendolo” e influendo sulla sua attività fisica, emotiva ed intellettuale “in modo simile” a come una stazione radio interferisce con un’altra stazione radio “intromettendosi” sulla sua frequenza.

46 Non c’è alcuna reincarnazione, ma ci sono incarnazioni individuali nell’ambito dell’incarnazione collettiva. Riflettere in modo consapevolizzante sul concetto: incarnazioni individuali nell’ambito dell’incarnazione collettiva, può stimolare la trasformazione del “voler bene” in Amare: Ama il prossimo come te stesso. Egli è Te Stesso: l’Unico Se Stesso. Ama il prossimo tuo come te stesso, inteso non nel senso di ama il prossimo tuo quanto Te Stesso, ma nel senso di come Te Stesso, perché egli è Te Stesso.

47 Nell’ambito della Coscienza i processi post mortem del “defunto” sono invece sempre processi nell’ambito della Coscienza e la Coscienza non percepisce, non si emoziona e non pensa.

48 La Reale Identità del “defunto” È sempre Dio. La Reale Identità non percepisce, non prova emozioni e non pensa. La Reale Identità È Eternamente la Reale Identità: Immutabile.

49 Il “defunto” quindi non può né percepire né pensare né emozionarsi e perciò nemmeno soffrire e gioire o ambire a qualcosa. Non può quindi né soffrire “le pene dell’inferno” né “desiderare il paradiso”. Le idee che il “defunto” soffra, gioisca o che ambisca a qualcosa, sono fantasie dei “vivi”. Ogni fantasia è relativa alla mente, la quale è inscindibile dalla vita umana.

50 I defunti esistono soltanto dalla prospettiva dei “vivi”. I “defunti” non sanno di essere “defunti”, non hanno l’idea di essere qualcuno in particolare, non hanno alcuna idea, non provano alcunché, non “sentono di essere qualcosa o qualcuno”. La morte esiste, ma non c’è alcun morto.

51 INFERNO, PURGATORIO E PARADISO Dopo la morte non ci può essere alcuna forma di percezione e quindi l ’inferno, il purgatorio e il paradiso non sono relativi a dopo la morte, ma vanno intesi come stati della mente (durante la vita).

52 L’inferno è lo stato della mente non consapevolizzata. Il purgatorio è lo stato della mente che si sta consapevolizzando. Il Paradiso è lo stato della mente Consapevolizzata (Quieta).

53 A causa della mente non consapevolizzata, l’ “individuo” rende infernale la propria vita e quella altrui ed è lo stesso “individuo” che può ottenere la mente Paradisiaca, passando attraverso il purgatorio della consapevolizzazione della mente.

54 La vita appare nella percezione di chi la percepisce. La qualità della vita è perciò direttamente correlata alla qualità della mente che percepisce la vita. Qualità che è determinata da quanto la mente è vicina all’essere Quieta (Consapevolizzata).

55 L’intero universo percepito, dalla vibrazione “più sottile”, alla particella più minuscola, al corpo celeste più grande e alla galassia più lontana, incluso il corpo fisico di chi percepisce, tutto questo appare nella mente di chi percepisce ed è un aspetto della stessa mente.

56 Non esiste un mondo esteriore. Ognuno ha il proprio mondo individuale che appare nella sua mente.

57 Non esiste un unico universo. Gli universi sono tanti quanti sono le menti che percepiscono/creano l’universo.

58 Più la mente è vicina all’essere Quieta, e più la vita è vicina ad essere caratterizzata dall’Amore, dalla Quiete, dalla Conoscenza e dalla Beatitudine - dall’effettivo BenEssere che è inscindibile dall’Essere pienamente e Sussistere pienamente.

59 ESSERE PIENAMENTEE SUSSISTERE PIENAMENTE L’Essere pienamente e il Sussistere pienamente sono gli unici due Stati Naturali dell’essere umano, ma a causa della mente non Quieta non si è in questi Stati.

60 L’Essere pienamente è contraddistinto, tra l’altro: - dalla mente Quieta, - dall’Amore, - dalla piena coordinazione di emozioni e pensieri con la Coscienza Infinita, - dalla Conoscenza della (propria) Reale Identità, - dall’assenza dell’identità immaginata (“ego”, “io”),

61 - dalla percezione unitaria, vale a dire dall’esperire che il c.d. soggetto e il c.d. oggetto non sono divisi, ma sono indivisibili aspetti diversi dello stesso processo (della propria mente) e - dal Discernere il Reale (Reale Identità, Dio) dall’irReale (Coscienza, vibrazioni, energie, materia), vale a dire dal Discernere Se Stessi (Assoluto) dal proprio “esprimersi” (Coscienza e mente).

62 Il Sussistere pienamente è lo stato in cui non c’è la sensazione di Essere. Il Sussistere pienamente è uno stato “superiore” all’Essere pienamente ed è lo Stato Massimo dell’essere umano.

63 Non Discernere il Sussistere della Reale Identità dal Suo “esprimersi” è causa di molte incomprensioni. Soltanto Discernere il Sussistere pienamente dall’Essere pienamente, offre la certezza che la Reale Identità (Assoluto) è l’unica Realtà e che il suo “esprimersi” (Coscienza, vibrazioni, energie e materia) esiste soltanto come illusione che in Realtà non c’è.

64 DISCERNERE IL REALE DALL’IRREALE Essendo l’essere umano composto di tutti gli elementi della Totalità (Assoluto, Coscienza, vibrazioni, energie, materia), l’essere umano è anche uno “strumento” che, a differenza degli strumenti scientifici che sono tutti limitati alla mente, può conoscere i processi relativi sia all’ambito della mente (vibrazioni – energie – materia) sia all’ambito della Coscienza. Può inoltre Conoscere la Realtà (Assoluto) “di là” di ogni processo e così Discernere il Reale (Reale Identità) dall’irReale (Manifestazione).

65 Chi non Discerne la Reale Identità (Realtà, Assoluto) dal Suo irReale “esprimersi” (Coscienza e mente) o non Discerne almeno la Coscienza dalla mente, ritiene di essere stato concepito, di essere nato, di star vivendo e di dover morire.

66 L’identificazione con il corpo fisico, le emozioni e i pensieri rende al singolo (alla sua mente) l’abbaglio di essere colui che è stato concepito, che è nato, che sta vivendo e che un giorno morirà.

67 In effetti: tutti i concepimenti, tutte le nascite, tutte le vite e tutte le morti avvengono come irReali “espressioni” della (propria) Reale Identità. In Realtà: non c’è mai stato né mai ci sarà alcun “esprimersi” della Reale Identità. In Realtà non c’è mai stato e ci sarà mai: alcun concepimento, alcuna nascita, alcuna vita, alcuna morte.

68 Come ogni processo, pure ogni concepimento, ogni nascita, ogni vita, ogni morte, come pure il mondo e l’intero Universo sono irReali, anche perché appaiono nella mente, la quale è concepita e muore e quindi è impermanente, temporale e dunque irReale.

69 IN REALTÀ NULLA NASCE E NULLA MUORE La Reale Identità non nasce, non vive, non muore. La Coscienza non nasce, non vive, non muore. La mente nasce e muore come illusione (non in Realtà). Il corpo fisico inizia e termina con la mente/nella mente. La vita vive se stessa.

70 LA REALE IDENTITÀ NON NASCE E NON MUORE La Reale Identità non è concepita, non nasce, non vive e non muore. La Reale Identità non ha mai vissuto, non vive e non vivrà mai.

71 La Reale Identità non può essere concepita, non può nascere, non può vivere e non può morire. La Reale Identità È “di là” del concepimento, della nascita, della vita e della morte.

72 Tutte le vite, come anche la Coscienza Infinita, traggono Origine dalla Reale Identità (di ogni essere umano). Tutte le vite sono aspetti dell’ “esprimersi” della Reale Identità, ma la Reale Identità non è viva/non vive.

73 La vita è un fenomeno che avviene nell’ambito della mente che è una manifestazione della Coscienza Infinita, mentre la Reale Identità È “di là” della mente e “di là” della stessa Coscienza Infinita.

74 LA COSCIENZA NON NASCE E NON MUORE La Coscienza (Infinita/individuale) non è concepita, non nasce, non vive e non muore; non può essere concepita, non può nascere, non può vivere e non può morire.

75 La Coscienza (Infinita/individuale) è “di là” della mente e quindi “di là” anche del concepimento, della nascita, della vita e della morte. La Coscienza esiste “di là della vita”.

76 GLI ACCADIMENTI EFFETTIVI Gli Accadimenti Effettivi avvengono nell’ambito della Coscienza come processi nell’ambito della stessa Coscienza. Il manifestarsi di questi Accadimenti Effettivi attraverso la mente e nella mente, è percepito/manifestato dalla stessa mente sotto forma di: avvenimenti, forme, emozioni, pensieri, corpi, oggetti, mondo, rapporti… concepimento – nascita – vita – morte.

77 LA MENTE NASCE E MUORE Il concepimento, la nascita, la vita e la morte sono processi/aspetti della mente. Tutte le menti individuali e di conseguenza tutti i corpi fisici, tutti i concepimenti, tutte le nascite, tutte le vite e tutte le morti sono “espressioni” della Reale Identità e “proiezioni” dei processi della Coscienza.

78 La Reale Identità di ogni essere umano è eterna, immortale, mai concepita e mai nata. Dopo la morte fisica, la Reale Identità rimane (sempre) Ciò che È Sempre, Ciò “che Era” (È) prima del concepimento e durante la vita: Dio – l’Assoluto. Soltanto la mente ovvero il corpo fisico muore. La morte fisica corrisponde alla morte della mente e qualsiasi cosa accade nell’ambito della mente e alla mente, la Reale Identità È Immutabile.

79 LA VITA VIVE SE STESSA Le idee e le sensazioni che qualcuno sta vivendo ovvero l’idea e la sensazione di essere colui che vive, sono conseguenze dell’identificarsi (dell’identità immaginata) con il corpo fisico, le emozioni ed i pensieri. Sono conseguenze del non Discernere il Reale dall’irReale, del non Discernere la Reale Identità dal Suo (irReale) esprimersi.

80 L’identità immaginata è un segmento della mente, formato dall’insieme di ciò che il singolo immagina di essere e di ciò che immagina di non essere. L’identità immaginata è composta sia dall’io (ciò che si immagina di essere) sia dal non io (ciò che si immagina di non essere). Ad essere precisi, non è il singolo nel suo complesso (Natura Trina) ad immaginare di essere ciò che immagina di essere, ma è l’identità immaginata ad immaginare ciò. La Reale Identità e la Coscienza non immaginano.

81 Durante l’Essere pienamente, l’identità immaginata è “dissolta” e non c’è più un qualcuno (l’io/ l’identità immaginata) che immagina di vivere. C’è semplicemente la vita. Non c’è più: l’io ascolto, l’io parlo, l’io vedo, l’io vivo…, ma esiste semplicemente l’ascoltare, il parlare, il vedere, il vivere - la vita.

82 La vita esiste di per sé. Non c’è nessuno che la vive, non c’è alcun soggetto effettivo che la vive.

83 Chi non Discerne la (propria) Reale Identità dal Suo irReale esprimersi (come Coscienza e mente) e quindi non esperisce la vita ed il mondo come irReali, è già di per sé una specie di “morto vivente” - di “vivente morto”.

84 Soltanto chi Discerne il Reale (Reale Identità) dall’irReale (Coscienza, vibrazioni,energie e materia) si può reputare “effettivamente vivo”, non nel senso di essere colui che vive, ma nel senso di colui che ha “vivificato” e che “vivifica” la vita. Questo anche perché è consapevole di non essere colui che “vive”, ma di Essere l’Origine di ogni vita.

85 Alla mente che non Discerne il Reale dall’irReale, le precedenti affermazioni potrebbero sembrare fantasie oppure frutto di pazzia e di allucinazioni. L’allucinato è invece la mente che non Discerne il Reale dall’irReale, la quale percepisce il mondo come se fosse Reale.

86 “Vivere” in modo consapevolizzante avvicina a “vivere” Consapevolmente. “Vivere” Consapevolmente significa “vivere” essendo pienamente Consapevoli dell’illusorietà della vita e di non essere colui che “vive”, ma di Essere l’Origine (Reale Identità, Dio) di tutte le vite e dell’intera Manifestazione. Il “vivere” Consapevolmente è inscindibile dall’Essere pienamente.

87 Divenire in modo qualitativo significa anche smettere di immaginare di essere ciò che prima si immaginava di essere: cessare di immaginare di essere l’identità immaginata e che essa sia Reale - smettere di immaginare di essere un individuo e che l’individuo sia Reale.

88 L’affermazione che la vita è irReale/un’illusione non va intesa in senso dispregiativo, ma va intesa semplicemente come veritiera constatazione.

89 Anche se è illusoria, la vita va sperimentata in modo consapevolizzante per giungere a partecipare Consapevolmente, Beatamente e Integralmente all’illusorio gioco della vita.

90 La vita non va certo dispregiata, ma va vista ed utilizzata in funzione di ciò che ogni vita umana essenzialmente è: uno strumento per l’individuarsi della Coscienza Infinita - un processo in funzione del Divenire che è il processo fondamentale di ogni essere umano.

91 La misura in cui la vita è utilizzata per stimolare il Divenire, è l’indicatore fondamentale della qualità dell’utilizzo della vita ed è direttamente correlato alla qualità della mente, nella quale, tra l’altro, la stessa vita appare.

92 REALTÀ E VERITÀ I fatti non possono in nessun caso essere Reali. Ogni fatto è un processo e quindi è mutabile, vale a dire irReale. Gli avvenimenti avvengono effettivamente ma non Realmente, perché sono mutabili e fanno parte del mutabile e quindi non possono essere Reali. Essendo un processo mentale, la verità non può essere Assoluta, ma è sempre relativa. Solamente la Reale Identità È Assoluta - È l’Assoluto.

93 La Realtà (Reale Identità) non accade. La Realtà È Reale anche perché non accade. La Realtà “semplicemente” È la Realtà.

94 I PRESUNTI LIVELLI SPIRITUALI Non ci sono i c.d. livelli spirituali attraverso i quali l’Anima (la Coscienza) sale e scende, nel senso di involuzione ed evoluzione attraverso la (presunta) reincarnazione, anche perché lo Spirito (Anima, Coscienza) non ha livelli, i quali esistono soltanto per la mente e nella mente.

95 LIBERARSI DAL CICLO DI RINASCITE Il cosiddetto liberarsi dal (presunto) ciclo di rinascite non significa diventare qualcosa o qualcuno (un’entità) che non rinasce perché si è Realizzato ovvero perché ha raggiunto uno stato particolare esente dal nascere e dal morire. Vuole invece dire Conoscere pienamente e senza più alcun dubbio (perché Divenuti del tutto) la (propria) Reale Identità e che Essa non è mai nata, mai vissuta e mai morta.

96 Gli insegnamenti che parlano di vite precedenti e di vite future sono nocivi per il Divenire, anche perché stimolano a “regredire” nel cosiddetto passato e a “proiettarsi” in un presunto futuro e così a “allontanarsi dall’ora e qua”, mentre per Divenire in modo qualitativo è necessario tendere incessantemente a Destarsi “ora e qua”, cercando costantemente di consapevolizzare l’ “ora e qua”.

97 L’ “individuo” è un concetto che si crea nell’ambito della singola mente, la quale inizia con il concepimento e termina con la morte e quindi l’individuo, oltre a essere un’entità immaginaria (concettuale), non può avere continuità dopo la morte. Il presunto individuo non può quindi avere future e non potrà, come affermano taluni, illuminarsi tra dieci, venti o trenta vite.

98 LE PRESUNTE VITE PRECEDENTI Chi ero nella vita precedente/nelle vite precedenti?, è un quesito che non rari si pongono. Per avvicinarsi alla comprensione di chi (non) si era nella (presunta) vita precedente/ nelle (presunte) vite precedenti”, è utile chiedersi chi si è in questa vita e chiedersi se si è il “soggetto” che vive oppure se si è il Soggetto (Reale Identità) dal Quale scaturiscono tutte le vite.

99 È inoltre molto utile porsi quesiti del tipo: Io? Chi io? Chi sono io? Chi sono io in Realtà? In Realtà, sono qualcuno o qualcosa? Chi è colui che si sta ponendo questa domanda?

100 A chi mi riferisco con il termine io ? A ciò che Sono Realmente (Reale Identità) o a ciò che immagino di essere, più precisamente: a ciò che la mia identità immaginata immagina di essere? Mi riferisco al corpo fisico?

101 Mi riferisco alle idee che ho riguardo a “me stesso”? Mi riferisco all’identità immaginata? Mi riferisco alla Coscienza individuale o alla Coscienza Infinita?

102 Con il termine io mi riferisco alla (mia) Reale Identità o a cosa? Conosco la Coscienza (Infinita/individuale) oppure soltanto ho idee sulla Coscienza (Infinita/individuale) e su di me come Coscienza (Infinita/Individuale)? Conosco la (mia) Reale Identità oppure soltanto immagino che la (mia) Reale Identità sia ciò che immagino Essa sia?

103 Riguardo alle presunte reincarnazioni si sente spesso affermare: Nelle vite precedenti sei stato… Queste parole dovrebbero essere interpretate nel modo seguente: Come Reale Identità (Assoluto) e come Coscienza Infinita sei stato incarnato attraverso tutti gli “individui”concepiti sinora, sei ora incarnato attraverso tutti gli “individui” “viventi” e ti incarnerai attraverso tutti gli “individui” che saranno concepiti.

104 Tutte le vite avvenute nella storia dell’umanità sono aspetti del Tuo “esprimerti” (come Reale Identità), ma Tu (Reale Identità) non sei mai stato concepito e mai sarai concepito, non sei mai nato e mai nascerai, non hai mai vissuto e mai vivrai, non sei mai morto e mai morirai.

105 I malintesi riguardo all’affermazione: Nelle vite precedenti sei stato… sorgono anche a causa dell’identificazione dell’identità immaginata/con l’identità immaginata, a causa dell’ignorare la (propria) Reale Identità. Anche il migliore e il più preciso degli insegnamenti sull’incarnazione può essere facilmente frainteso da chi lo riceve, a causa dell’identificarsi della sua identità immaginata con il corpo fisico, le emozioni e i pensieri, tra cui le idee sulla sua Anima (Coscienza) individuale.

106 IL KARMA Il Karma trova Origine nella Reale Identità di ogni essere umano ed è l’aspetto primario dell’esprimersi della Reale Identità. Il Karma è un processo atemporale ed aspaziale che tende incessantemente ad autoperpetuarsi (autoriconoscersi).

107 Il Karma è la Coscienza. Tutte le definizioni espresse in questo volume riguardo alla Coscienza valgono anche per il Karma. Coscienza e Karma sono due termini che indicano lo stesso processo.

108 Nella sua Natura Trina ogni essere umano è: sia l’Origine (Reale Identità) del Karma, sia il Karma sia il manifestarsi del Karma attraverso la mente e come mente. Soltanto l’Origine (Reale Identità) del Karma È Reale, mentre il Karma ed il suo manifestarsi come vibrazioni - energie e materia è irReale.

109 Essendo “di là” della mente, il Karma ed i suoi processi sono incomprensibili all’attività intellettiva e non sono percepibili dalla mente. Nell’ambito del Karma tutto avviene in modo spontaneo, senza alcuna ragione definibile intellettualmente.

110 Essendo il Karma: “di là” della mente, atemporale e aspaziale, le cause effettive non sono nel tempo/spazio, ma si trovano nell’ambito del Karma. Tutto ciò che nell’ambito del tempo/spazio può essere definito come causa o conseguenza è una manifestazione dei processi del Karma che sono gli Accadimenti Effettivi. È quindi errato porre il Karma nell’ambito del tempo/spazio.

111 Il Karma è anche l’effettivo principio di causa e conseguenza, ma è anche “di là” delle cause e delle conseguenze (mentali). Nell’ambito del Karma non ci sono cause e conseguenze di tipo mentale. Il Karma (Coscienza) è anche il potenziale di tutti i processi mentali e può rendere possibile ogni esperienza (mentale).

112 Il Karma è Infinito e dal potenziale Infinito, spontaneo, atemporale e aspaziale, imprevedibile e “libero” dalla legislazione di causa e conseguenza di tipo mentale. L’attività intellettuale che cerca di definirlo come legge di causa e di conseguenza, magari basandosi sui concetti di bene e di male, limita l’esprimersi del potenziale infinito del Karma attraverso la mente. Questo limita il potenziale dell’ “individuo” e della collettività, ostacola il Divenire e crea un destino lisciato in gran parte delle “impensabili” possibilità risolutive della Grazia Divina.

113 Essendo “di là” della mente, il Karma non può essere né negativo né positivo, né buono né cattivo, né pesante né leggero. Il negativo, il positivo, il buono, il cattivo, il leggero, il pesante… sono tutti elementi esclusivi alla mente, mentre il Karma è “di là” della mente e quindi anche “di là” di ogni dicotomia. Il Karma non è caratterizzato dal c.d. bene e dal c.d. male e dai concetti sul bene e sul male.

114 Ciò che è “negativo” riferito al Karma, sono gli ostacoli che non permettono il pieno esprimersi (individuarsi) del Karma attraverso la mente, i quali ostacolano l’individuazione del Karma ovvero il Divenire. Questi ostacoli sono primariamente le vibrazioni - energie non armonizzate con il Karma (Coscienza).

115 Uno dei concetti in uso riguardo al Karma è quello che non si deve influire sul Karma altrui, perché così facendo ci si intromette nel libero arbitrio altrui. Questo concetto è molto fuorviante, anche perché ogni attimo si influisce sul Karma altrui e sul libero arbitrio altrui, il quale è un aspetto del manifestarsi dello stesso Karma. Tra l’altro, siccome il Karma (Coscienza) è uno soltanto, non c’è Karma altrui.

116 Essendo impossibile non influire sul Karma “altrui” e sul libero arbitrio altrui, quello che si può fare è migliorare la qualità dell’influire sugli altri ovvero sulla loro mente. La qualità dell’influsso sul libero arbitrio altrui è determinata primariamente dal grado di consapevolizzazione della propria mente. Più si è Divenuti e maggiormente si indirizzano le menti “verso” la Reale Identità – più si stimola il Divenire altrui.

117 CONSTATAZIONI CONCLUSIVE Dalla prospettiva dell’essere umano nel suo complesso (Natura Trina), nel suo “esprimersi” la Reale Identità si incarna individualmente attraverso la Coscienza individuale (Karma individuale) e la singola mente. Per continuare premere un tasto

118 L’insieme di incarnazioni individuali forma l’incarnazione collettiva, vale a dire l’ “esprimersi” della Reale Identità attraverso la Coscienza Infinita (Karma Infinito) e tutti i suoi processi d’individuazione tramite le singole menti.

119 L’incarnazione individuale rappresenta anche il modo in cui l’individuo incessantemente crea, mantiene, dissolve, percepisce e interpreta (emotivamente e intelettivamente) il proprio mondo individuale per Divenire (autoriconoscersi).

120 A causa del principio di creazione, mantenimento e “dissolvimento” della mente, essa è concepita e muore “innumerevoli” volte ogni attimo. La mente inquieta non scorge questo processo trino di costituzione, mantenimento e decostituzione di se stessa.

121 La mente Quieta (Consapevolizzata) esperisce invece il proprio costituirsi, mantenersi e decostituirsi. La mente Quieta si costituisce, mantiene e decostituisce consapevolmente sperimentando la propria illusorietà.

122 Ogni “individuo” ha il proprio mondo individuale che appare nella sua mente. I due elementi “appartenenti” a tutti gli esseri umani sono: la Reale Identità che è Una ed eguale per tutti e la Coscienza Infinita che è anch’essa una e eguale per tutti.

123 Dio (Assoluto) È la Reale Identità di ogni essere umano. La Coscienza Infinita è la Coscienza di ogni essere umano. Soltanto la singola mente è propria ed esclusiva ad un solo essere umano.

124 La funzione principale di ogni mente ovvero di ogni singolo mondo individuale è essere uno strumento in funzione dell’autoriconoscersi della Coscienza Infinita e dell’autoriconoscerSi singolo, vale a dire del Divenire.

125 Soltanto la mente Quieta (Consapevolizzata) è una mente sana e esente dalla sofferenza. Quietare la mente è il lavoro più difficile da farsi, ma anche l’unico lavoro a cui merita veramente dedicare la vita - consacrare la stessa mente. Quietando la mente emerge la Verità che Dio È la (propria) Reale Identità.

126 La vera punizione è la mente non quieta/non consapevolizzata, celante la (propria) Reale Identità: Dio che in Realtà (si) È.

127 Una vita “vissuta” Ignorando la (propria) Reale Identità è una vita da Ignoranti ed è del tutto naturale che sia una vita caratterizzata dalla sofferenza.

128 La mente imperfetta - la mente inquieta, percepisce ed interpreta il mondo come imperfetto, mentre la mente perfetta – la mente Quieta, percepisce ed interpreta il mondo come perfetto.

129 Per la mente non consapevolizzata “tutto” è predestinato, la mente in via di consapevolizzazione è una mente che sta trascendo il destino, mentre la mente pienamente Consapevolizzata ha trasceso ogni destino.

130 Consapevolizzando il proprio mondo individuale - armonizzando la mente con la Coscienza, il singolo quieta la mente e bilancia il sistema Natura Trina e può giungere a conoscere che:

131 La (propria) Reale Identità È Dio (Assoluto). La (propria) Reale Identità è Immutabile, senza inizio e senza fine.

132 Solamente la Reale Identità È Reale, mentre la Coscienza e la mente esistono come illusioni ed esistono solamente dalla prospettiva della Manifestazione. Dalla “prospettiva” della Reale Identità non c’è alcun “esprimersi” della stessa Reale Identità, vale dire che non c’è né alcuna Coscienza né alcuna mente e quindi nemmeno alcun universo.

133 Dalla “prospettiva” della Reale Identità, la Reale Identità Sussiste senza alcun esprimersi. L’incarnazione collettiva e le incarnazioni individuali avvengono soltanto come illusioni che in Realtà non ci sono.

134 La Reale Identità “rimane” Immutata indipendentemente da ciò che accade nella singola mente, indipendentemente dal fatto che il singolo faccia ciò che può essere definito bene maggiore o male efferato, indipendentemente dal fatto che il singolo Divenga minimamente oppure che Divenga del tutto.

135 Non c’è alcuna ragione (comprensibile alla mente) riguardo al perché “è iniziato” l’illusorio “esprimersi” della Reale Identità, il quale avviene in modo spontaneo senza alcun scopo (comprensibile alla mente).

136 Il concepimento, la nascita, la vita e la morte sono irReali aspetti dell’irReale “esprimersi” della (propria) Reale Identità, la Quale non è concepita, non nasce, non vive e non muore.

137 Soltanto la mente è concepita e muore, mentre la (propria) Reale Identità È Eterna, Immutabile, mai concepita, mai nata, mai vivente e mai morente.

138 Ai fini del Divenire non è molto importante il numero delle esperienze che si fanno, ma è fondamentale la qualità delle esperienze. Qualità che è è determinata primariamente dal grado di consapevolizzazione della mente nel farle, vale a dire da quanto la mente è quieta nell’esperirle/produrle.

139 Le esperienze Fondamentali sono le scintille e i periodi di Essere pienamente e di Sussistere pienamente.

140 L’Essere pienamente e il Sussistere pienamente sono gli unici Stati Naturali.

141 L’Illuminazione (Realizzazione) “vera e propria” consiste nel costante permanere tra il Sussistere pienamente e l’Essere pienamente ovvero nel costante Discernere la Reale Identità dal suo irReale esprimersi.

142 Il Sussistere di Se Stessi (Reale Identità) È l’Unico “stato” Reale.

143 Soltanto la Reale Identità È Reale. Eternamente Immutabile. Incommensurabile. Senza inizio, Senza fine. Senza forma. Eternamente Sussistente.

144 Mai concepita, mai nata, mai vissuta, mai morta. La Reale Identità È Ciò che Tu Sei in Realtà. Da Sempre. Sempre. Per Sempre.

145 La Reale Identità È: Dio, l’Assoluto, la Realtà. Il Sé Reale; Te.

146 ALLA RICERCA DELLA REALE IDENTITÀ Corso di meditazione per Realizzare l’Essere Per maggiori informazioni andreapangos@tin.it e www.pangoseditore.com sezione CORSI andreapangos@tin.it www.pangoseditore.com

147 Brani tratti dal libro Karma e incarnazione di Andrea Pangos andreapangos@tin.it Andrea Pangos Editore www.pangoseditore.com andreapangos@tin.it


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