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Internet per l’Antichità Classica: risorse per la ricerca e la didattica Computer e Antichità Classica 21 e 28 gennaio 2011 a cura di Alessandro Cristofori.

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1 Internet per l’Antichità Classica: risorse per la ricerca e la didattica Computer e Antichità Classica 21 e 28 gennaio 2011 a cura di Alessandro Cristofori (acristofori@libero.it)

2 Risorse on line per l’Antichità classica Parte I 21 gennaio 2011

3 3 Una “rivoluzione digitale” nelle nostre discipline? A partire dalla metà degli anni ‘90 il progresso quantitativo e qualitativo delle risorse in Rete per lo studio del mondo antico è stato notevole. –Forse un cambiamento più lento e graduale di quanto ci si immaginava, ma comunque spettacolare. Oggi possiamo pensare i materiali di Internet (e in genere i materiali in formato digitale) per lo studio del mondo antico come strumenti integrati agli strumenti tradizionali delle nostre discipline (il volume a stampa, la biblioteca, le lezione frontale, le dispense, i convegni …). L’integrazione di fatto nell’uso non deve farci dimenticare le profonde differenze tra gli strumenti tradizionali e gli strumenti telematici e digitali.

4 4 Gli obiettivi di questa lezione 1.Mostrare, con poche esemplificazioni concrete, come le risorse on line ci possono aiutare in tutte le diverse fasi di una ricerca sul mondo antico. Le risorse cui si farà solo un brevissimo cenno in questa lezione saranno oggetto di approfondimento in altri incontri del corso. 2.Attraverso questo percorso, mettere in luce le principali differenze di approccio fra strumenti tradizionali e strumenti on line.

5 5 Che cosa intenderemo per “ricerca” La forma classica di una ricerca nelle discipline antichistiche: –Una produzione di carattere scientifico, rivolta ad un pubblico di specialisti. –Una produzione che prende la forma della parola scritta. In questa lezione intenderemo piuttosto il concetto di “ricerca” in forma più ampia. –anche uno studio che può approdare a una pubblicazione di carattere divulgativo o a un’esposizione orale per un pubblico di studenti o docenti. –Uno dei caratteri peculiari delle produzioni telematiche e digitali: l’interazione tra ricerca, didattica e divulgazione, tra scrittura e altre forme di espressione. –Uno sviluppo in larga misura favorito da Internet, medium generalista e multimediale, che favorisce l’approccio ad un pubblico ampio.

6 6 Le fasi di una ricerca nelle discipline antichistiche 1.La ricerca 1.La definizione dell’argomento 2.La ricerca e il reperimento delle fonti primarie 3.La ricerca e il reperimento della bibliografia secondaria 2.La scrittura

7 7 La fase della ricerca: la definizione dell’argomento Una fase nella quale, inizialmente, Internet non può essere di grande aiuto: –In diversi casi la scelta dell’argomento è imposta dall’esterno. –Nei casi in cui la scelta è libera si è guidati dai propri interessi personali, dalle proprie competenze, dalle letture compiute, dal consiglio di un esperto della disciplina. La Rete entra in gioco in secondo momento, per definire in modo più rigoroso il soggetto della ricerca e comprendere i termini del problema, fornendo una serie di strumenti di consultazione e orientamento.

8 8 Strumenti di orientamento e consultazione in Rete Wikipedia –http://www.wikipedia.org/http://www.wikipedia.org/ –Un esempio: la voce Gaio Sallustio Crispo (http://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Sallustio_Crispo)http://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Sallustio_Crispo W. Smith, Dictionary of Greek and Roman Antiquities –http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text.jsp?doc=Perseus:text:199 9.04.0063http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text.jsp?doc=Perseus:text:199 9.04.0063 W. Smith, A Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology –http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text.jsp?doc=Perseus:text:199 9.04.0104http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text.jsp?doc=Perseus:text:199 9.04.0104

9 9 Strumenti di orientamento e consultazione in Rete C. Daremberg - E. Saglio, Dictionnaire des Antiquités Grecques et Romaines –http://dagr.univ-tlse2.fr/sdx/dagr/http://dagr.univ-tlse2.fr/sdx/dagr/ New Pauly Online –http://www.brillonline.nl/http://www.brillonline.nl/ –Versione in formato digitale della celebre Neue Pauly (e della sua traduzione inglese Brill’s New Pauly); accesso limitato agli abbonati (e UniBo non è tra questi …).

10 10 I caratteri degli strumenti di orientamento e consultazione in Rete Il caso della Wikipedia: –Testi chiari e lineari, utili per un primo approccio (ma insufficienti per una ricerca più approfondita). –Una felice integrazione con altri materiali multimediali della Rete. –Autori identificabili con difficoltà, talvolta di dubbia competenza. Il caso delle riproposizioni digitali di classiche opere a stampa: –Testi in genere solidi, pur nella loro schematicità. –Le opere ad accesso libero, non protette da copyright presentano trattazioni inevitabilmente invecchiate nelle argomentazioni e nei suggerimenti bibliografici. La necessità di consultare anche gli strumenti tradizionali di orientamento e consultazione.

11 11 La ricerca e il reperimento delle fonti primarie La Rete offre un corpus delle fonti sul mondo antico piuttosto ampio e in alcuni casi vicino alla completezza (in particolare per quanto riguarda le fonti scritte). Il periodo antico è favorito rispetto ad altre età per il numero relativamente limitato dei documenti giunti fino a noi. Diverso il discorso per la documentazione archeologica (o per i documenti comunque prodotti in serie, come le monete), il cui numero in molti casi consente solo una pubblicazione a campione, tipologica.

12 12 Le fonti letterarie in Internet: alcuni esempi Thesaurus Linguae Graecae on line –http://www.tlg.uci.eduhttp://www.tlg.uci.edu Perseus: testi greci e latini –http://www.perseus.tufts.edu/hopper/collection.jsp ?collection=Perseus:collection:Greco-Romanhttp://www.perseus.tufts.edu/hopper/collection.jsp ?collection=Perseus:collection:Greco-Roman Bibliotheca Augustana –http://www.hs-augsburg.de/~harsch/augusta.htmlhttp://www.hs-augsburg.de/~harsch/augusta.html The Latin Library –http://www.thelatinlibrary.com/http://www.thelatinlibrary.com/

13 13 I caratteri delle edizioni di fonti letterarie in Internet I vantaggi: –reperire testi, talvolta piuttosto inconsueti, anche quando non ci si trova in una biblioteca specializzata. –In taluni casi, effettuare rapide ricerche lessicali, di una complessità ingestibile attraverso gli strumenti tradizionali. I limiti: –Testi privi di apparato critico, anche quando derivano da un’edizione critica. –Testi spesso privi dell’originale o della traduzione a fronte. –Testi privi di apparato di commento filologico, storico e antiquario. In definitiva: strumenti di ricerca lessicale, utili anche per consultazioni “di emergenza” o per estrapolare rapidamente una citazione, piuttosto che sostituti delle edizioni critiche a stampa.

14 14 Le fonti epigrafiche in Internet: alcuni esempi Johann Wolfgang Goethe-Universität. Seminar für Alte Geschichte (M. Clauss): –http://www.manfredclauss.de/http://www.manfredclauss.de/ –La più completa raccolta di iscrizioni latine a nostra disposizione (circa 567 mila testi di 393 mila iscrizioni), offre la possibilità di rapide ricerche lessicali e di visionare oltre 42 mila immagini; ridotti all’essenziale i dati di contesto. The Packard Humanities Institute: Searchable Greek Inscriptions –http://epigraphy.packhum.org/inscriptions/http://epigraphy.packhum.org/inscriptions/ –La versione on line dell’ormai abbandonato CD-ROM #7 del PHI, con alcuni dati relativi al contesto, ma nessuna immagine.

15 15 Le banche dati iconografiche in Epigrafia Imaging Inscriptions: –http://www.csad.ox.ac.uk/CSAD/Catalogue.htmlhttp://www.csad.ox.ac.uk/CSAD/Catalogue.html –Eccellenti immagini dei calchi epigrafici greci conservati a Oxford. Corpus Inscriptionum Latinarum II: –http://www2.uah.es/imagines_cilii/http://www2.uah.es/imagines_cilii/ –Un completo repertorio di immagini delle iscrizioni pubblicate negli ultimi fascicoli di CIL II, integrato ai testi registrati nella Epigraphische Datenbank Heidelberg.

16 16 I caratteri delle edizioni di fonti epigrafiche in Internet Se a lungo hanno pagato il minore interesse che esiste per questo tipo di documentazione rispetto alle fonti letterarie (ma anche incapacità di coordinamento e rivalità personali), stanno ora recuperando terreno. I vantaggi: –Oltre a quanto si è visto per le fonti letterarie, la facilità di integrazione nel formato digitale tra gli aspetti testuali e gli aspetti monumentali, entrambi essenziali per la comprensione di un’epigrafe. Gli svantaggi: –Non tutti gli strumenti hanno ugualmente sviluppato l’integrazione ricordata e l’attenzione ai dati di contesto: ancora indispensabile la consultazione delle edizioni a stampa.

17 17 Le fonti papiracee in Internet: Banche dati testuali Duke Databank of Documentary Papyri on line (DDBDP) –attraverso il Papyrological Navigator a http://www.papyri.info.http://www.papyri.info –Il primo vero corpus complessivo della papirologia documentaria. –La felice integrazione con gli altri materiali inclusi in Papyri.info ne fa qualcosa di più che una semplice base di dati per ricerche lessicali. Advanced Papyrological Information System (APIS) –http://www.columbia.edu/dlc/apis/http://www.columbia.edu/dlc/apis/ –Ampio progetto di collaborazione partito dalle Università di Duke, Columbia, Princeton, Berkeley, Michigan, Yale e dall’Université Libre de Bruxelles e ora allargato a diverse altre istituzioni nordamericane, europee ed egiziane. –Progetto pilota per la creazione di un corpus che integra i testi della DDBDP con traduzioni, dati di contesto, immagini dei documenti, riferimenti bibliografici. –Ad oggi comprende oltre 33 mila schede documentarie e oltre 23 mila fotografie.

18 18 Siti dedicati a singole collezioni: due esempi Österreichisches Nationalbibliothek: Papyrussammlung –http://www.onb.ac.at/sammlungen/papyrus.htmhttp://www.onb.ac.at/sammlungen/papyrus.htm –Il sito dell’immensa collezione viennese, con circa 180 mila documenti egiziani (dall’età faraonica a quella araba). –Una banca dati ricercabile per i materiali editi, con schede catalografiche e immagini. POxy: Oxyrhynchus Online –http://www.papyrology.ox.ac.uk/POxy/http://www.papyrology.ox.ac.uk/POxy/ –Dedicato all’enorme patrimonio papiraceo proveniente da Ossirinco, con un’eccellente introduzione alla documentazione. –Raccoglie le immagini dei papiri pubblicati nella raccolta The Oxyrhynchus Papyri, partendo dagli ultimi volumi e recuperando progressivamente il pregresso.

19 19 I caratteri delle edizioni di fonti papiracee in Internet Meno legata all’ingombrante eredità dei corpora tradizionali, la Papirologia ha saputo raccogliere meglio e più tempestivamente dell’Epigrafia le opportunità offerte dal digitale e da Internet. –Le possibilità di integrazione fra testo e immagini permette di cogliere la rilevanza del supporto monumentale per la comprensione del documento e consente talvolta l’approfondito studio di un documento a distanza. –Le immagini computerizzate come mezzo per migliorare la lettura. Progressi che hanno portato alla creazione del portale Papyri.info (http://www.papyri.info).http://www.papyri.info –Attraverso uno speciale motore di ricerca (Papyrological Navigator) consente di interrogare contemporaneamente le banche dati di APIS, della DDBDP, dell’Heidelberger Gesamtverzeichnis e di Trismegistos. Sviluppi che non esimono sempre dalla consultazione delle tradizionali edizioni a stampa

20 20 Le fonti numismatiche in Internet: alcuni esempi Virtual Catalog of Roman Coins –http://vcrc.austincollege.edu/http://vcrc.austincollege.edu/ –Una silloge di numismatica romana. Wildwinds: Online Reference, Attribution & Valuation Site for Ancient Greek, Roman & Byzantine Coins –http://wildwinds.com/coins/http://wildwinds.com/coins/ –Enorme repertorio della numismatica antica, corredato da eccellenti immagini e da buone informazioni di contesto. CoinArchives.com –http://www.coinarchives.com/http://www.coinarchives.com/ –Una banca dati dai caratteri simili alla precedente, con in più un semplice ed efficace motore di ricerca interno.

21 21 I caratteri delle edizioni di fonti numismatiche in Internet Le caratteristiche di questa documentazione (prodotta in serie in numerosissimi esemplari, dispersa in varie collezioni, che presenta una profonda integrazione tra testo e apparato iconografico) ne fa un buon campo di applicazione per le edizioni in Rete. Un documento che attira l’interesse di un pubblico vasto, con i limiti connessi: –Il carattere non sempre strettamente scientifico delle pagine di Internet sulla numismatica, prodotte spesso da appassionati o da antiquari.

22 22 La documentazione archeologica in Rete Un panorama assai composito, comprendente: –Siti a carattere turistico, per esempio Hadrian’s Wall (http://www.hadrians-wall.org/)http://www.hadrians-wall.org/ –Progetti di carattere didattico o divulgativo, per esempio Trajan's Column: (http://cheiron.humanities.mcmaster.ca/~trajan/index. html)http://cheiron.humanities.mcmaster.ca/~trajan/index. html) –Siti dedicati a musei o mostre, per esempio Louvre (http://www.louvre.fr).http://www.louvre.fr –Rapporti di scavo on line (relativamente rari), per esempio Mallakastra Regional Archaeological Project (http://river.blg.uc.edu/mrap/MRAP.html)http://river.blg.uc.edu/mrap/MRAP.html)

23 23 I caratteri della documentazione archeologica in Rete Un grande archivio di immagini di siti archeologici, monumenti e singoli manufatti, utile per reperire il corredo iconografico ad una ricerca o a una lezione. –Per il loro reperimento usare soprattutto le ricerche per immagini nei motori di ricerca generali come Google (http://www.google.it)http://www.google.it –Internet si rivela al momento meno utile per quanto concerne un serio studio scientifico della documentazione archeologica.

24 24 La ricerca e il reperimento della bibliografia È forse la fase della ricerca nella quale Internet ha introdotto i cambiamenti più profondi. Opportuno distinguere tre momenti diversi in questa fase: –La raccolta della bibliografia rilevante. –La localizzazione della bibliografia rilevante. –La lettura della bibliografia rilevante attraverso Internet (le risorse “a testo pieno”).

25 25 La raccolta della bibliografia: banche dati bibliografiche in Internet Bibliografie di carattere introduttivo, di orientamento ai principali studi sull’antichità classica –Bibliotheca Classica Selecta: Bibliographie d'orientation (http://www.fusl.ac.be/Files/General/BCS/BOPlan.html)http://www.fusl.ac.be/Files/General/BCS/BOPlan.html) Bibliografie generali dedicate al mondo antico –L'Année Philologique on line (accesso a pagamento) (http://www.annee-philologique.com/aph/)http://www.annee-philologique.com/aph/) –Gnomon Bibliographische Datenbank online (http://www.gnomon.ku-eichstaett.de/Gnomon/Gnomon.html)http://www.gnomon.ku-eichstaett.de/Gnomon/Gnomon.html) Bibliografie dedicate a tematiche specifiche –Bibliographie Analytique d’Histoire Romaine (http://misha1.u-strasbg.fr/flora/jsp/indexA.jsp)http://misha1.u-strasbg.fr/flora/jsp/indexA.jsp)

26 26 I caratteri delle banche dati bibliografiche in Internet In genere in forma di database interrogabile secondo diversi criteri: nome dell’autore, parole chiave del titolo, soggetto (non sempre). Talvolta si concentrano sulla produzione scientifica più recente. –Poiché in antichistica le buone idee non hanno età, è spesso necessario rivolgersi agli strumenti tradizionali per la bibliografia anteriore. Il punto focale si sposta dalla ricerca all’impostazione della ricerca: quale è la strategia migliore per ritrovare tutti i contributi di interesse? –Ricordare per esempio che un medesimo concetto può essere espresso con termini diversi e in lingue diverse.

27 27 La localizzazione della bibliografia Anche nell’era digitale è sempre opportuno individuare una biblioteca specialistica, nella quale reperire almeno una buona parte dei materiali che ci servono. Per localizzare il resto della bibliografia ora si possono comodamente consultare gli OPAC (Online Public Access Catalogues), o Cataloghi in Rete ad accesso pubblico.

28 28 Alcuni esempi di OPAC Catalogo del Polo Bolognese del Servizio Bibliotecario Nazionale: –http://sol.cib.unibo.it:8080/SebinaOpac/Opachttp://sol.cib.unibo.it:8080/SebinaOpac/Opac Unione Romana Biblioteche Scientifiche: –http://www.reteurbs.org/http://www.reteurbs.org/ Zenon DAI –http://opac.dainst.org/http://opac.dainst.org/ Internet culturale: ricerca bibliografica: –http://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsphttp://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsp Karlsruher Virtueller Katalog: –http://www.ubka.uni-karlsruhe.de/kvk.htmlhttp://www.ubka.uni-karlsruhe.de/kvk.html Catalogo Italiano dei Periodici –http://acnp.cib.unibo.ithttp://acnp.cib.unibo.it

29 29 I caratteri degli OPAC Possibilità di consultare numerosi cataloghi di biblioteche senza spostarci fisicamente. Possibilità di effettuare ricerche secondo diversi criteri: Autore, Parole del titolo, Anno di edizione, Soggetto o Parola Chiave, combinando questi criteri per raffinare la ricerca. La grande completezza di alcuni OPAC non deve far dimenticare che questi strumenti servono a localizzare i contributi di interesse, non a costruire una bibliografia. Ancora in qualche caso un catalogo on line in formato digitale non copre la totalità del posseduto di una biblioteca ma solo gli acquisti più recenti. Opportuno accertarsi dell'anno d'inizio della schedatura in formato digitale. In genere esistono banche dati distinte per le monografie e i periodici: per localizzare un contributo devono essere usati gli strumenti appropriati.

30 30 La lettura della bibliografia rilevante: le risorse “a testo pieno” La diffusione via Internet di contributi scientifici “a testo pieno” ha fatto progressi spettacolari anche rispetto ad un passato recente. Progressi evidenziati da appositi strumenti di ricerca come: –Google: ricerca libri (http://www.google.it/books)http://www.google.it/books) –Google scholar (http://scholar.google.com/)http://scholar.google.com/)

31 31 Le risorse “a testo pieno”: le monografie a libero accesso La possibilità di consultare gratuitamente le versioni digitali di monografie a stampa, in genere non più protette dai diritti d’autore: Sono pubblicate isolatamente o, più spesso, in collezioni digitali, come: –The University of Chicago Library Electronic Open Stacks (http://www.lib.uchicago.edu/e/ets/eos/)http://www.lib.uchicago.edu/e/ets/eos/) –Archäologisches Literatur-digital (http://www.ub.uni- heidelberg.de/helios/fachinfo/www/arch/digilit/digilit.html)http://www.ub.uni- heidelberg.de/helios/fachinfo/www/arch/digilit/digilit.html –Cefael: Collections de l’Ecole Française d’Athènes en ligne (http://cefael.efa.gr/site.php)http://cefael.efa.gr/site.php) –Gallica (http://gallica.bnf.fr/)http://gallica.bnf.fr/)

32 32 Le risorse “a testo pieno”: le monografie a pagamento I reciproci vantaggi degli editori e dei lettori lasciano pensare che la diffusione della letteratura scientifica in formato digitale via web si affermerà sempre più. –Per gli editori: un consistente risparmio nelle spese di stampa e di diffusione di prodotti che hanno un mercato limitato. –Per i lettori: un discreto risparmio economico e grandi vantaggi nella gestione degli spazi. Tra i progetti (parzialmente) accessibili da UniBo: –Oxford Scholarship Online (http://www.oxfordscholarship.com/oso/public/index.html)http://www.oxfordscholarship.com/oso/public/index.html –Editoria Italiana Online (http://eio-base.casalini.it/).http://eio-base.casalini.it/ La tutela dei diritti dell’autore e dell’editore può comportare qualche limitazione nell’uso di queste opere in formato digitale.

33 33 Le risorse “a testo pieno”: le riviste a libero accesso Un esperimento precoce (ma con alterne fortune): le riviste unicamente pubblicate in formato digitale. –Per esempio «Bryn Mawr Classical Review»: http://bmcr.brynmawr.edu/. http://bmcr.brynmawr.edu/ Qualche caso di riviste tradizionali che offrono accesso gratuito, ma parziale, ai loro fascicoli, per esempio: –«Rheinisches Museum für Philologie»: http://www.rhm.uni- koeln.de/http://www.rhm.uni- koeln.de/ –«Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik»: http://www.uni- koeln.de/phil-fak/ifa/zpe/http://www.uni- koeln.de/phil-fak/ifa/zpe/ Più recente l’affermazione di alcuni servizi che forniscono in forma aggregata accesso gratuito a riviste scientifiche (in genere ad esclusione dei fascicoli più recenti), per esempio: –Dialnet (http://dialnet.unirioja.es/)http://dialnet.unirioja.es/ –Persée (http://www.persee.fr/)http://www.persee.fr/ –Revues.org (http://www.revues.org/)http://www.revues.org/

34 34 Le risorse “a testo pieno”: le riviste a pagamento Alcune piattaforme di editori offrono la possibilità di consultare riviste scientifiche (anche le annate più recenti) a pagamento. Tra i servizi accessibili da UniBo: –JSTOR: The Scholarly Journal Archive (http://www.jstor.org)http://www.jstor.org) –Periodicals Archive Online (http://pao.chadwyck.co.uk/home.do)http://pao.chadwyck.co.uk/home.do –Project MUSE: Scholarly Journals Online (http://muse.jhu.edu/)http://muse.jhu.edu/ –Editoria Italiana Online (http://eio.casalini.it)http://eio.casalini.it)

35 35 Il modello degli archivi scientifici Open Access Archivi di contributi di carattere scientifico (pre-prints, post-prints, e-prints), depositati dagli stessi autori e ad accesso gratuito. Un modello ben affermato nelle “scienze esatte” (vd. per esempio http://arXiv.org, con oltre 650 mila contributi), ma che stenta ad affermarsi nelle discipline umanistiche e al di fuori del mondo anglosassone.http://arXiv.org –Vedi per esempio HAL - Articles en ligne del CNRS francese (http://hal.archives-ouvertes.fr/).http://hal.archives-ouvertes.fr/ In Italia un labirinto di archivi, soprattutto universitari, nel quale cerca di mettere ordine il portale PLEIADI (http://www.openarchives.it/pleiadi/).http://www.openarchives.it/pleiadi/

36 36 Le risorse a testo pieno: l’Internet Archive http://www.archive.org Nella sua sezione Texts comprende un ampia scelta di testi (monografie e fascicoli di riviste), con qualche notevole titolo riguardante l’Antichità Classica. Nella maggioranza dei casi opere non più protette dai diritti d’autore, scansionate dalle copie cartacee di biblioteche statunitensi e canadesi. Una maschera di ricerca principale estremamente semplice, ma la possibilità di una Advanced Search. Diverse possibilità di visualizzazione e di download, in modo completamente gratuito.

37 37 Le risorse a testo pieno: il “caso” Library.nu http://library.nu Erede della defunta Gigapedia, è un ampio archivio di monografie (e qualche fascicolo di riviste) di recente pubblicazione, soprattutto in inglese, per lo più scaricabili in formato PDF. Un ruolo non secondario dell’Antichità Classica: per esempio disponibili moltissimi volumi della Loeb Classical Library. Funzionalità di ricerca molto limitate. Per utilizzare il servizio (completamente gratuito) necessaria le registrazione, con un account della posta elettronica di Google. Un archivio di assai dubbia legalità.

38 38 La transizione al digitale delle risorse a testo pieno: i rischi Una transizione selettiva che per taluni aspetti ricorda quella dal rotolo al codice: solo ciò che passerà al digitale e sarà disponibile in Rete si conserverà? Nella transizione al digitale si conserverà solo la produzione scientifica in lingua inglese e di tradizione metodologica anglosassone? Quesiti al momento al di fuori della nostra portata, ma nella situazione attuale abbiamo ancora l’obbligo di frequentare una biblioteca scientifica specializzata.

39 39 La fase della scrittura Gli effetti che la “rivoluzione digitale” ha avuto nella fase della scrittura sono stati meno profondi di quanto sia avvenuto nella fase della ricerca. Anche se Internet è sempre più spesso scelta come mezzo di diffusione di materiali concernenti il mondo antico, i nuovi linguaggi digitali sono sfruttati raramente per dare un senso nuovo alle indagini antichistiche. –Ciò è vero se ci concentriamo sulle caratteristiche più peculiari delle scritture digitali: multimedialità, ipertestualità, modularità, interattività, autorialità “diffusa”. –Non consideriamo dunque gli effetti che la scrittura al computer ha avuto nelle discipline antichistiche.

40 40 I segni di un progresso difficile La cessazione delle pubblicazioni di molti e-journals “puri” e le difficoltà in cui si dibattono altri. –La parallela fioritura di riviste elettroniche di tono divulgativo (col carattere di portali specializzati), in particolare dedicate all’Archeologia. L’uso conservatore che delle nuove potenzialità di redazione e pubblicazione si è finora fatto: –Trasformazione dei tradizionali rimandi interni con links ipertestuali –Arricchimento dell’apparato iconografico, –Diffusione via Internet di contributi in formato PDF (di impianto assolutamente tradizionale).

41 41 Segnali di ottimismo In particolare nel settore della Storia Antica si assiste ad un incontro tra tendenze metodologiche generali e modalità espressive consentite dalla rivoluzione digitale. Il senso della svolta: –Superare gli steccati disciplinari per un approccio complessivo alla ricostruzione del mondo antico. –Integrare lo studio degli aspetti del testo e del contesto di una fonte antica (le “due sedie” sulle quali poggia la storia antica di H.-J. Gehrke). Le forme di scrittura dell’era digitale, che integrano e collegano, offrono le modalità espressive più adatte a questa svolta disciplinare.

42 42 Le possibilità di un approccio complessivo al mondo antico La scrittura nel settore della Storia Antica può avvalersi di alcuni importanti progressi delle discipline “consorelle”: –Filologia Classica: esperienze di marcatura dei testi antichi. –Archeologia: esperienze di restituzioni virtuali e di ricostruzione dei contesti perduti. Alcune delle esperienze più interessanti delle scritture digitali in Storia antica si situano all’intersezione con la Filologia e l’Archeologia. –Lo studio dei documenti in cui è presente, con eguale rilevanza, un aspetto testuale e un aspetto monumentale e il cui contesto originario è decisivo per comprenderne pienamente il senso: iscrizioni e papiri.

43 43 Alcuni modelli di scritture digitali in Storia antica C. Roueché, Aphrodisias in Late Antiquity –http://insaph.kcl.ac.uk/ala2004/http://insaph.kcl.ac.uk/ala2004/ Poinikastas –http://poinikastas.csad.ox.ac.uk/http://poinikastas.csad.ox.ac.uk/ Vindolanda Tablets Online –http://vindolanda.csad.ox.ac.uk/http://vindolanda.csad.ox.ac.uk/ Humanities E-Book Project –http://www.humanitiesebook.org/http://www.humanitiesebook.org/ Digital Roman Forum –http://dlib.etc.ucla.edu/projects/Forumhttp://dlib.etc.ucla.edu/projects/Forum

44 44 C. Roueché, Aphrodisias in Late Antiquity: riscrivere una monografia in formato digitale Consultabile a http://insaph.kcl.ac.uk/ala2004/.http://insaph.kcl.ac.uk/ala2004/. Riedizione digitale di C. Roueché, Aphrodisias in Late Antiquity, London 1989: la storia di una città tardoantica della Caria attraverso le sue iscrizioni. Aggiornamento della documentazione, con l’aggiunta di 23 nuovi testi. Uso dei links ipertestuali per la navigazione interna ed esterna al saggio. Codifica XML, con due diverse DTD: una per la sezione “narrativa”, una per i testi delle iscrizioni. La codifica XML e la lemmatizzazione dei testi greci ha consentito la creazione di sofisticati indici e di un motore di ricerca interno. Prodotto nel quadro di Inscriptions of Aphrodisias Project (http://insaph.kcl.ac.uk/index.html), di respiro internazionale e interdisciplinare.http://insaph.kcl.ac.uk/index.html

45 45 Poinikastas: scrivere il libro che l’autrice non scrisse Consultabile a http://poinikastas.csad.ox.ac.uk/.http://poinikastas.csad.ox.ac.uk/. Pubblicazione in formato digitale dell’enorme “archivio” di L.H. Jeffery per la redazione di Local Scripts of Archaic Greece, Oxford 1961. Diffusione di materiali non pensati per la pubblicazione, che mette a disposizione degli studiosi dati integrativi al volume a stampa e preserva un patrimonio culturale. Materiali organizzati in schede sulle singole iscrizioni, comprendenti riproduzioni digitali di schizzi, note, fotografie, ma anche il testo, talvolta la traduzione, i dati di contesto, la bibliografia. Un database relazionale nel quale navigare per area geografica di provenienza, contesto archeologico di rinvenimento, forma delle lettere, direzione della scrittura, datazione, tipologia del supporto materiale dell'iscrizione, classe documentale di appartenenza. Un'iniziativa del Center for the Study of Ancient Documents dell'Università di Oxford, nel quadro del progetto Script, Image and the Culture of Writing in the Ancient World, finanziato dalla Andrew W. Mellon Foundation.

46 46 Vindolanda Tablets Online: riscrivere un libro per un pubblico più ampio Consultabile a http://vindolanda.csad.ox.ac.uk/http://vindolanda.csad.ox.ac.uk/ Riprende, con aggiornamenti e integrazioni, A.K. Bowman – D. Thomas, The Vindolanda Writing Tablets (Tabulae Vindolandenses II), London 1994. L'uso dei links ipertestuali per la navigazione all'interno delle sezioni narrative del sito. Organizzazione dei materiali in un database relazionale, che offre le medesime opportunità di navigazione e ricerca viste per Poinikastas. Codifica XML dei testi antichi, secondo la DTD EpiDoc, utilizzata anche per Aphrodisias in Late Antiquity. Apparato iconografico preparato appositamente per l’edizione elettronica, con immagini ad alta definizione. Le sezioni Exhibition e Reference consentono l’approccio a questa complessa documentazione anche al pubblico dei non specialisti.

47 47 Humanities E-Book Project: progettare una collana di monografie storiche in formato digitale Consultabile a http://www.humanitiesebook.org/.http://www.humanitiesebook.org/. Progetto promosso dall’American Council of Learned Societies, presieduto dall’antichista J. D’Arms. Ripubblicazione in formato digitale di vecchie monografie a stampa, ma anche seconde edizioni elettroniche e pubblicazione di opere digital born (XML Books). I caratteri degli XML Books: progettazione modulare, possibilità di includere numerosi materiali multimediali e fonti primarie di riferimento, possibilità di rimandare a testi paralleli esterni. Accanto a numerosi titoli sull’America moderna e contemporanea, gli XML Books comprendono anche alcuni saggi di argomento antichistico.

48 48 Un esempio di XML Book: B. Frischer, The Sculpted Word: Epicureanism and Philosophical Recruitment in Ancient Greece Seconda edizione elettronica di un testo edito a stampa nel 1982. Le novità dell’edizione elettronica: –Correzione di alcuni errori marginali dell’edizione 1982. –Aggiornamento delle argomentazioni, sull base della nuova documentazione e delle reazioni suscitate dalla prima edizione. –Inclusione di materiali multimediali, come una veduta panoramica della Sala dei Filosofi dei Musei Capitolini e le immagini tridimensionali di alcuni gruppi statuari. –Navigazione ipertestuale all’interno dell’opera.

49 49 Digital Roman Forum: descrivere in forma modulare un luogo del mondo antico Consultabile a http://dlib.etc.ucla.edu/projects/Forum.http://dlib.etc.ucla.edu/projects/Forum. Un’iniziativa del Cultural Virtual Reality Laboratory di UCLA, con il sostegno del Nationan Science Foundation. Un impianto modulare comprendente: –la ricostruzione virtuale del Foro romano, con la possibilità di una navigazione tridimensionale. –Un’introduzione sulla topografia del Foro e dettagliate schede sui suoi monumenti (da L. Richardson jr., A New Topographical Dictionary of Ancient Rome, Baltimore- London 1992). –Un completo repertorio delle fonti letterarie antiche sul Foro.

50 50 Le scritture digitali offrono un modello espressivo efficace alle discipline antichistiche? Il modello digitale sembra adattarsi in diversa misura alle diverse modalità di scrittura nelle discipline antichistiche: –Efficace nella modalità descrittiva (descrizione “globale” di un luogo del mondo antico, di un corpus documentario omogeneo, secondo il modello di Perseus). –Difficile adattamento alla modalità narrativa (ma vedi il racconto orale dello storico diffuso via web, per esempio Alle otto della sera di Radio Due: http://www.radio.rai.it/radio2/alleottodellasera.cfm) http://www.radio.rai.it/radio2/alleottodellasera.cfm) –Non incompatibile con la modalità argomentativa, in ipertesti di moderata complessità, che possano rendere conto del concatenarsi di ipotesi, argomentazioni e prove.


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