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LEGGE RIFIUTI ZERO PER UNA SOCIETA’ SOSTENIBILE Audizione alla Commissione Ambiente della Camera Natale Belosi TEMI SPECIFICI TRATTATI: Criterio di giudizio.

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1 LEGGE RIFIUTI ZERO PER UNA SOCIETA’ SOSTENIBILE Audizione alla Commissione Ambiente della Camera Natale Belosi TEMI SPECIFICI TRATTATI: Criterio di giudizio di efficacia nella gestione Meccanismi economici per la trasformazione del sistema Incompatibilità fra raccolta e smaltimento Partecipazione e trasparenza

2 OBIETTIVO STRATEGICO contro lo spreco e per un’uso efficiente delle risorse una politica rifiuti zero, in una economia circolare RIDURRE AL MASSIMO LA PRODUZIONE DI RIFIUTI, RICICLARE TUTTO IL RESTO

3 A Rocca S. Casciano l’aumento delle rese di Raccolta Differenziata è dato dall’aumento dell’assimilazione tramite trasferimento di rifiuto speciale riciclabile nel rifiuto urbano che ha lasciato invariato il rifiuto a smaltimento, quindi senza ridurre gli sprechi. A S. Giovanni in Persiceto la sostituzione della raccolta stradale con la raccolta porta a porta ha prodotto non solo l’aumento delle rese di Raccolta Differenziata, ma anche un calo di 2/3 del rifiuto da smaltire, riducendo gli sprechi. * RU = Rifiuto Urbano e assimilato **RUR = Rifiuto Urbano Residuale = rifiuto indifferenziato Rocca S. Casciano anno20052007 % RD18%61% RU*5921.272 RUR**484497 S. Giovanni in Persiceto anno20102012 % RD50%78% RU*618508 RUR**309111 La raccolta differenziata un parametro obsoleto

4 IL NUOVO PARAMETRO DI GIUDIZIO NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI RIDURRE AL MINIMO I RIFIUTI NON RICICLATI lo smaltimento costituisce uno spreco di risorse rispetto a qualsiasi forma di recupero il recupero di energia costituisce uno spreco di risorse e di energia rispetto al recupero di materia il riciclaggio costituisce uno spreco di risorse rispetto alla riduzione della produzione di rifiuti o al riuso dei beni a fine vita.

5 MECCANISMI ECONOMICI AUTOMATICI DI INCENTIVO AI COMUNI CHE MINIMIZZANO I RIFIUTI NON RICICLATI Sono 3 gli incentivi previsti, che le Regioni dovranno regolamentare, per i comuni che minimizzano i rifiuti procapite non riciclati: un meccanismo economico automatico progressivo legato alla tariffa agli impianti di discarica, incenerimento e trattamento meccanico-biologico, uno sconto progressivo sul tributo allo smaltimento; un premio progressivo finanziato con quota parte del tributo allo smaltimento. Questi meccanismi vanno a sostituire il meccanismo, mai applicato, di aggravio di imposta allo smaltimento per i bacini che non raggiungono gli obiettivi di raccolta differenziata. L’INCENTIVO E’ SULLA BASE DEL RISULTATO

6 TARIFFA PUNTUALE AGLI UTENTI Attraverso la tariffa puntuale che fa pagare il servizio sulla base della quantità e qualità dei rifiuti conferiti ed in particolare attraverso la misurazione dei quantitativi di rifiuti non riciclati, favorendo una riduzione complessiva dei rifiuti ed in particolare dei rifiuti non riciclati. Sparisce la tassa basata sui metri quadri. L’utente viene responsabilizzato economicamente.

7 ESTENSIONE DEL TRIBUTO SPECIALE ALLO SMALTIMENTO IN DISCARICA A INCENERITORI E IMPIANTI DI TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO L’ecotassa che ora colpisce solo i rifiuti che vanno in discarica, colpirà tutti i rifiuti non riciclati indipendentemente dall’impianto di destinazione. A discariche, inceneritori e TMB sono tolti tutti gli attuali incentivi. Questo permette di reperire e spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento (gli scalini più bassi nella scala delle priorità nella gestione dei rifiuti), verso la riduzione, il riuso e il riciclo, senza peraltro accrescere i costi complessivi.

8 UTILIZZO DEL GETTITO DELL’ECOTASSA Tutto il gettito viene utilizzato per la riconversione del sistema di gestione dei rifiuti e non solo il 20% come previsto attualmente, più precisamente per: 1. tutte quelle pratiche che hanno dimostrato di minimizzare il rifiuto non riciclato quali raccolta porta a porta, tariffa puntuale, progetti di riduzione della produzione dei rifiuti, incentivi ai comuni migliori…, 2. l’impiantistica legata al riciclaggio al compostaggio e al riuso, a cominciare dai centri comunali del riuso che dovranno affiancare o sostituire i centri di raccolta; 3. la ricerca sul rifiuto residuo per l’eliminazione dei prodotti non riciclabili e per la loro massima riciclabilità (da finanziarsi assieme a risorse CONAI).

9 RACCOLTA STRADALE - RACCOLTA PORTA A PORTA CON O SENZA TARIFFA PUNTUALE (campione: 6,5 milioni di abitanti) Con i risultati ottenuti dai comuni porta a porta con tariffa puntuale gli attuali 17 milioni di tonnellate di rifiuto indifferenziato calerebbero sotto i 5 milioni.

10 ALTRI INCENTIVI ECONOMICI Istituzione dei certificati bianchi per la riconversione dell’impiantistica di incenerimento verso l’impiantistica di riciclaggio, sovvenzionati con l’introduzione di una tassa di scopo sul vuoto a perdere. In particolare la riconversione degli inceneritori nei nuovi impianti di TMB-Selezione da cui è possibile ricavare anche dal rifiuto residuale una parte di frazioni da riciclare. Incentivi ai prodotti derivanti dal materiale di riciclo attraverso l’applicazione più bassa possibile delle aliquote IVA, per far decollare definitivamente l’industria del riciclaggio e compostaggio.

11 INCOMPATIBILITA’ FRA GESTIONE DELLA RACCOLTA, DELLO SMALTIMENTO E DEL RICICLAGGIO Troppo spesso i gestori dell’intero servizio hanno impostato la fase della raccolta sulla base dei loro impianti di smaltimento. Già ora in Lombardia, Veneto, Alto Adige ed Emilia Romagna la presenza di inceneritori sovradimensionati rispetto al rifiuto residuo rischiano di bloccare la crescita della vera raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti non riciclati. Fra raccolta e smaltimento vi è conflitto di interessi, quindi gli affidamenti vanno separati. I proprietari degli impianti devono assumersi il rischio di impresa, senza scaricarlo sugli utenti.

12 PROCESSO PARTECIPATIVO E TRASPARENZA Trasparenza partecipazione nei processi decisionali e nella gestione contro la corruzione, la criminalità e il cattivo governo: È prevista la completa informazione e l’obbligo di un percorso partecipativo per tutte le procedure di autorizzazione impiantistica e per le scelte di gestione; I gestori debbono fornire ai comuni tutti i dati tecnici ed economici di tutte le fasi di gestione dei rifiuti pena la rescissione del contratto. I comuni debbono fornire ai cittadini tutte le informazioni tecnico economiche della gestione a cominciare dalla loro messa in rete.


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