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PSICOPATOLOGIA La psicopatologia rappresenta una indispensabile via di accesso alla comprensione delle sindromi psichiatriche, fornendo quella conoscenza.

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1 PSICOPATOLOGIA La psicopatologia rappresenta una indispensabile via di accesso alla comprensione delle sindromi psichiatriche, fornendo quella conoscenza basilare delle singole unità sintomatologiche che, variamente combinate vengono a costituire quel complesso specifico di elementi soggettivi ed oggettivi che si realizza nel quadro clinico di ogni disturbo psichico. Lo studio della psicopatologia assume, quindi, un significato fondamentale per acquisire quegli elementi di base che introducono ai vari temi e prospettive della psichiatria clinica. 1

2 PSICOPATOLOGIA Per questa ragione possiamo considerare la psicopatologia non solo come disciplina che si occupa della patologia mentale e della classificazione e descrizione dei sintomi psichiatrici, ma anche, più estensivamente, cono branca delle scienze del comportamento, dotata di una sua autonomia, che analizza in modo attento e approfondito le manifestazioni psicopatologiche e si sforza di coglierne il senso e il valore all'interno dell’esperienza soggettiva. 2

3 PSICOPATOLOGIA Mentre gli obiettivi della psichiatria sono quindi la prevenzione, la terapia e la riabilitazione, la psicopatologia si pone come scopo la comprensione e la conoscenza, rappresentando in tal modo la premessa insostituibile dell’intervento psichiatrico, dato che, com’è evidente, non vi possono essere terapia o profilassi valide se non si è prima sviluppato adeguatamente il momento dell'approfondimento conoscitivo e comprensivo. 3

4 PSICOPATOLOGIA COSCIENZA E SUOI DISTURBI La coscienza può essere considerata come un’attività psichica di base, una condizione generale del funzionamento mentale e, come tale, non è facilmente separabile dagli altri processi e funzioni mentali. Aspetto dell’attività psichica che consiste nella consapevolezza che il soggetto ha di sé e dell’ambiente circostante, nella capacità di rendersi conto e di essere al corrente di ciò che accade nella dimensione interiore, nella sfera somatica e nella dimensione esterna. La coscienza consente quindi di muoversi adeguatamente attraverso le coordinate spazio- temporali, di orientarsi correttamente attraverso di esse e di pervenire, infine, ad una integrazione dei contenuti mentali e delle sensazioni somatiche con i dati provenienti dall’esterno. 4

5 PSICOPATOLOGIA - Questa funzione risulta modificabile da: alcool, traumi cranici, Traumi psichici; Processi organici patologici; Ipnosi, tecniche di rilassamento e meditazione. Ma qual è la modificazione più fisiologica della coscienza? E’ quella che avviene ogni notte nello stato di sonno. L’attività di coscienza permane anche quando dormiamo e sogniamo, anche se in modo del tutto parziale. 5

6 PSICOPATOLOGIA Le turbe della coscienza si possono riscontrare in: - Situazioni patologiche di natura organica che interessano il SNC, di origine: -- traumatica -- metabolica -- infettiva -- vascolare - Durante il decorso o l’esordio acuto di sindromi psichiatriche quali: - -- Schizofrenia -- Disturbi dell’umore -- Disturbi di conversione 6

7 PSICOPATOLOGIA COSCIENZA E SUOI DISTURBI  Confusione mentale, grave e vistosa alterazione qualitativa della coscienza con compromissione della maggior parte delle funzioni psichiche. Il corso delle idee risulta frammentato, il paziente è disorientato nel tempo e nello spazio ed incoerente; il comportamento è marcatamente e variamente alterato, incongruo, afinalistico, segnato da una notevole irrequietezza oppure, al contrario, particolarmente rallentato. L’affettività è labile e mutevole, oscillando dalla disforia all’apatia. 7

8 PSICOPATOLOGIA COSCIENZA E SUOI DISTURBI  Amenza, o delirio acuto, confusione mentale con iperpiressia, stato tossico o infettivo, squilibri idro- elettrolitici e metabolici, turbe vegetative. Tipica delle psicosi organiche.  Delirium, confusione mentale con contenuti deliranti spesso frammentari, sconnessi ed instabili (tipico il delirium tremens degli alcolisti).  Obnubilamento, alterazione o stato ipnoide è una turba quantitativa della coscienza senza uno sconvolgimento del suo schema di funzionamento, né distorsione dei suoi contenuti. Compromissione minore dello stato confusionale (torpore, sopore, precoma, coma) che si accompagnano ad ottundimento del sensorio, rallentamento psicomotorio, ipobulia, inerzia, apatia, iporeattività, sonnolenza. 8

9 PSICOPATOLOGIA COSCIENZA E SUOI DISTURBI  Stato crepuscolare, restringimento della coscienza. In questi casi solo una parte degli stimoli ambientali riesce a raggiungere la coscienza. Inizia e termina bruscamente Crepuscolo orientato: viene mantenuto l’orientamento temporo spaziale Crepuscolo disorientato: abolito l’orientamento spazio temporale. Riproduzione automatica degli abituali schemi comportamentali. Il soggetto appare assorto in un suo vissuto interiore. Intossicazione acuta, epilessia temporale, alcune condizioni isteriche.  Stato oniroide, prevalgono produzioni deliranti fantastiche. 9

10 PSICOPATOLOGIA COSCIENZA E SUOI DISTURBI  Stato oniroide, prevalgono produzioni deliranti fantastiche spesso accompagnate a dispercezioni visive, senza disorientamento temporo spaziale. Il soggetto catturato dalle fantasie oniroidi, sembra perdere transitoriamente la lucidità del contatto con la realtà esterna. Tipicamente può verificarsi nel delirio acuto, nell’esordio acuto di un disturbo schizofrenico e nelle psicosi puerperali. 10

11 PSICOPATOLOGIA ATTENZIONE E SUOI DISTURBI L’attenzione può essere messa in rapporto con una modalità di funzionamento selettivo e finalizzato della coscienza che viene a concentrarsi su specifici contenuti esperenziali provenienti dall’ambiente esterno, dal distretto somatico o dal mondo intrapsichico (pensieri, ricordi, sensazioni). Opera attraverso un’attività di selezione, all’interno del campo di coscienza, di alcuni elementi verso i quali essa si orienta. E’ la risultante di un processo di intensificazione e di condensazione della coscienza su alcuni dei suoi contenuti. Nell’economia generale del funzionamento psichico l’attenzione riveste un’importanza rilevante nel favorire il processo di apprendimento, nel migliorare la capacità di acquisizione e di conservazione mnestica e nel consentire di conseguenza soddisfacenti livelli di rendimento psicointellettivo. 11

12 PSICOPATOLOGIA ATTENZIONE E SUOI DISTURBI Così come la memoria l’attenzione va considerata una determinante secondaria dell’intelligenza e, come per le funzioni mnestiche, l’esercizio e l’abitudine ne potenziano le capacità dinamiche e favoriscono la possibilità di mantenere efficienti i meccanismi psicofisiologici. Esiste un’attenzione spontanea suscitata per richiamo in modo involontario ed automatico da un evento esterno od interno che funziona da stimolo e che cattura, forzatamente ed inevitabilmente la nostra attenzione, distogliendoci da ciò che stavamo facendo o pensando un momento prima ed una conativa (volontaria) che implica una selezione attiva degli stimoli verso i quali il soggetto si orienta con un maggiore o minore impegno in relazione all’attitudine, alla motivazione, all’interesse verso quegli oggetti stimolo. 12

13 PSICOPATOLOGIA ATTENZIONE E SUOI DISTURBI Ne consegue che la componente affettiva rende la tensione attentiva gradevole e facilitata., oppure difficile e faticosa e ciò fa intendere come i sentimenti e le emozioni siano importanti nel modulare i processi di apprendimento e nel contribuire ad organizzare l’attività cognitiva. L’attenzione volontaria può quindi accompagnarsi ad una sensazione spiacevole di coercizione (il dover stare attenti) o ad un vissuto positivo di adesione e di partecipazione (il piacere di stare attenti) e ciò che fa la differenza tra i due stati d’animo è la molla del desiderio, a sua volta in rapporto con l’affinità che sentiamo con quel tipo di esperienza che entra nel campo della nostra attenzione. L’attenzione ha delle ritmiche oscillazioni fisiologiche che rendono difficile per un periodo molto lungo una forte acutezza attentiva. 13

14 PSICOPATOLOGIA ATTENZIONE E SUOI DISTURBI Alterazioni quantitative: Iperprosessia (aumento) nei disturbi ansiosi od ossessivi o nei disturbi deliranti quando l’attenzione è rivolta verso le presunte prove che possono rinforzare il convincimento abnorme. Ipoprosessia (diminuizione) nelle sindromi demenziali, nelle insufficienze mentali, negli stati di torpore o di affaticamento e sonnolenza. Apoprosessia (assenza completa della capacità di mantenere l’attenzione) nelle gravi insufficienze mentali, negli stati di confusione mentali e negli stati avanzati delle demenze. Distraibilità (incapacità di mantenere l’attenzione concentrata su uno stimolo). L’attenzione si sposta con facilità da un contenuto all’altro come se fosse attirata continuamente da ogni nuovo stimolo che entra nel campo di coscienza. E’ ciò che avviene nell’eccitamento maniacale. Aumento dell’attenzione spontanea a discapito dell’attenzione volontaria. 14

15 PSICOPATOLOGIA MEMORIA E SUOI DISTURBI. Facoltà psichica che consente l’immagazzinamento dei dati dell’esperienza e la loro successiva riattualizzazione per mezzo del ricordo. Tramite la memoria il nostro patrimonio conoscitivo si accresce, la nostra vita affettiva diventa sempre più ricca e differenziata e la nostra identità personale si rafforza. Memoria a breve termine: responsabile della conservazione transitoria e della rapida utilizzazione dei contenuti (un indirizzo, un numero di telefono, etc.). Memoria a lungo termine: richiede un intervallo molto più lungo tra registrazione e rievocazione. Il processo di apprendimento stabile può quindi assimilarsi al passaggio dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine tramite la ripetizione. 15

16 PSICOPATOLOGIA MEMORIA E SUOI DISTURBI. La memoria opera attraverso 5 fasi successive: 1. Fissazione o registrazione; 2. Conservazione o ritenzione; 3. Rievocazione o riproduzione; 4. riconoscimento:; 5. Localizzazione temporo- spaziale. Anche la memoria risente della partecipazione affettiva, ad esempio la coloritura gradevole di un ricordo fissa stabilmente nella memoria un evento, mentre quella sgradevole può giustificare l’oblio. E’ su queste considerazioni che Freud elaborò le sue prime teorie sul trauma psichico, la rimozione, i lapsus e gli errori della memoria, iniziando ad indagare sulle correlazioni dinamiche tra memoria, affetti e meccanismi di difesa. 16

17 PSICOPATOLOGIA MEMORIA E SUOI DISTURBI. Disturbi quantitativi: a) Ipomnesia (riduzione della capacità di fissazione o rievocazione) fisiologica nell’invecchiamento, patologica nelle situazioni di patologia organica cerebrale e nei disturbi psicointellettivi; b) Amnesia (assenza della capacità di rievocazione o di fissazione) totale o parziale, organica o psicogena. Le amnesie organiche sono collegate a traumi cranici, turbe del circolo cerebrale, processi atrofici, dismetabolici e degenerativi del S.N.C. Nei traumi cranici anterograda e retrograda o retro- anterograda. Le amnesie psicogene in rapporto a vissuti traumatici o a problematiche affettive di natura conflittuale sono collegate a particolari esperienze e settori della vita trascorsa e nei disturbi isterici sono di tipo tematico o sistematizzato. 17

18 PSICOPATOLOGIA MEMORIA E SUOI DISTURBI. Amnesie elettive sono collegate alla perdita di particolari ricordi associati tra di loro da un significato che li accomuna o che rientrano nella stessa sfera cognitiva. Amnesie lacunari viene dimenticato un determinato periodo di tempo. Amnesia di fissazione collegata alla memoria a breve termine non permette di registrare ciò che avviene facendo perdere la consapevolezza dello scorrere del tempo come avviene nella sindrome di Korsakoff tipica sindrome con polineuropatia dell’alcolismo cronico o anche nei traumi cranici e nmelle disvitaminosi del gruppo B. 3. Ipermnesia (incremento) migliora il rendimento cognitivo se non è collegata a stati ipomaniacali o crepuscolari o a deficit dell’intelligenza. 18

19 PSICOPATOLOGIA MEMORIA E SUOI DISTURBI. Disturbi qualitativi: a) Illusioni della memoria o falsificazioni retrospettive; si collocano nell’ambito fisiologico o in quello patologico e sono collegabili ad un rimaneggiamento affettivo dei ricordi. b) Pseudologia fantastica esasperazione del fenomeno precedente tipico degli isterici e degli insufficienti mentali. c) Déjà-vu e Déjà-vecu (già visto e già vissuto) sentimento di familiarità, criticato dal soggetto, che accompagna esperienze del tutto nuove. Talvolta normale si riscontra frequentemente negli epilettici e negli alcolisti. d) Jamais-vu e Jamais-vecu (mai visto e mai vissuto) fenomeno opposto al precedente nell’epilessia temporale, negli attacchi di panico e nei disturbi schizofrenici. 19

20 PSICOPATOLOGIA MEMORIA E SUOI DISTURBI. Disturbi qualitativi: d) Criptomnesia simile al jamias- vu consiste nella perdita del carattere mnestico di un ricordo che appare invece come un fatto del tutto nuovo, come una creazione attuale ed originale. e) Ecmnesia (ricordi vissuti come attuali) carattere allucinatorio f) Confabulazioni, contenuti psichici elaborati in modo distorto e che il soggetto propone all’interlocutore per copritre le proprie lacune mnestiche. Si possono presentare nelle demenze anche ini.ziali mai nelle pseudodemenze depressive e ciò permette di porre diagnosi differenziale. 20

21 PSICOPATOLOGIA PERCEZIONE E SUOI DISTURBI La funzione senso percettiva mette in contatto l’uomo con il suo ambiente oltre che con la sua dimensione interna, consentendo l’acquisizione di informazioni che tramite i canali sensoriali raggiungono i centri nervosi e, adeguatamente elaborati, strutturano quegli elementi di base sui quali si va organizzando la conoscenza che l’uomo ha di sé e del mondo in cui vive. E’ la funzione che permette il continuo rapporto tra il mondo esterno ed il mondo intrapsichico permettendogli di acquisire tutti i dati indispensabili per interagire con la realtà. 21

22 PSICOPATOLOGIA PERCEZIONE E SUOI DISTURBI Il processo percettivo si svolge tramite tre momenti fondamentali: I. Sensazione, presa di contatto primaria con un dato sensoriale che si determina a seguito di una data stimolazione sensoriale che raggiunge l’apparato psichico attraverso le specifiche vie neurofisiologiche; II. Percezione, riconoscimento attivo, identificazione, discriminazione, classificazione del dato sensoriale con individuazione della categoria di appartenenza; III. Rappresentazione, riproduzione mentale della percezione che permette di far rivivere nella nostra mente un oggetto senza che questo sia presente. 22

23 PSICOPATOLOGIA PERCEZIONE E SUOI DISTURBI Disturbi quantitativi Iperestesia, accentuazione tipica negli stati ansiosi con aumento della sensibilità sostenuto dallo stato penoso di aspettativa di una situazione temuta, ma anche nelle sindromi di conversione isterica o nelle fasi prodromiche di una crisi epliettica, ipoestesia, anestesia, diminuzione o abolizione della ricezione degli stimoli percettivi se di natura psicopatologica si riscontrano nelle depressioni, nella schizofrenia e nelle demenze.. 23

24 PSICOPATOLOGIA PERCEZIONE E SUOI DISTURBI Disturbi qualitativi Illusioni, percezioni distorte di un oggetto realmente esistente (quadri confusionali, o demenziali ma anche nella normalità (ma è presente critica): Per cause emotiva (aspettativa, attesa) per disattenzione (astanchezza, sindromi confusionali o demenziali, intossicazione da alcool o da sostanze psichedeliche ALLUCINAZIONI Percezione senza oggetto, caratteristiche: Assenza di stimolo esterno; Idoneità sensoriale; Proiezione spazio- temporale;Mancanza di critica del disturbo; attivazione di comportamenti conseguenziali. Tipiche della patologia psichiatrica Visive, uditive, olfattive, gustative, tattili, cinestetiche o combinate 24

25 PSICOPATOLOGIA PERCEZIONE E SUOI DISTURBI Disturbi qualitativi Allucinosi, allucinazioni con consapevolezza e critica tipica l’allucinosi peduncolare per lesioni del peduncolo cerebrale. Pseudoallucinazioni, esperienze percettive che non interessano i canali sensoriali, ad esempio il soggetto sente le voci ma non con le orecchie, le sente dentro il cervello o nell’addome. 25

26 PSICOPATOLOGIA PENSIERO E SUOI DISTURBI Permette la formazione di concetti e di giudizi tramite l’analisi, la sintesi, l’astrazione, l’induzione, la deduzione. Le unità operative sono le idee che, tramite i legami associativi permettono di ricavare dai dati reali, altri dati possibili nel rispetto della coerenza tra premesse e conclusioni. Ne derivano scelte, decisioni, valutazioni, condizionate dalle capacità di critica, di vagliare cioè le conseguenze dei propri comportamenti e l’esito finale del processo di ragionamento, discernendo il vero dal falso, il normale dal patologico. 26

27 PSICOPATOLOGIA PENSIERO E SUOI DISTURBI Disturbi formali del pensiero Tachipsichismo, bradipsichicsmo, prolissità, lento sviluppo del tema centrale a causa di dettagli poco significativi che impediscono di pervenire rapidamente a delle conclusioni. perseverazione, persistenza di un contenuto del pensiero che si ripete in maniera monotona e statica, incoerenza, pensiero frammentario e scarsamente conseguenziale, discordanza tra le premesse e le conclusioni blocco del pensiero, interruzione del pensiero condensazione, concentrazione di idee diverse in un unico concetto strano e bizzarro, Iperinclusione, infiltrazione di contenuti incongrui e inappropriati nel normale decorso delle idee. 27

28 PSICOPATOLOGIA Disturbi del contenuto del pensiero. I. Idea fobica, idea di un evento o situazione temute; II. Idea ossessiva, persistenza di un contenuto ideativo III. Idea prevalente, persistenza di un contenuto ideativo vissuto come centrale IV. Idea delirante, convincimento patologico ed erroneo che non ha alcun riscontro nella realtà. CLASSIFICAZIONE DEI DELIRI In relazione al contenuto: Persecutori (di nocumento, di veneficio, di influenzamento, di riferimento, di rivendicazione o di querela), di grandezza (magalomanico, genealogico, di potenza, inventivo, di riforma, erotomanico), depressivi, (di rovina, ipocondriaci, di colpa, di indegnità, di autoaccusa, nichilistico o di negazione) di gelosia, mistico- religiosi. 28

29 PSICOPATOLOGIA In relazione al decorso: Acuti, cronici, episodici, ricorrente e residui. In relazione alla comprensibilità: Deliri primari e secondari (o delirodi). In relazione alla stabilità: Sistematizzato e non sistematizzato In relazione allo stato di coscienza: Delirio lucido, delirio confuso. 29

30 PSICOPATOLOGIA AFFETTIVITA’ E SUOI DISTURBI L’affettività si esprime tramite emozioni, desideri, passioni. ANSIA, sentimento di apprensione ed inquietudine. DEPRESSIONE, stato di tristezza interna che causa una dimunuizione dell’iniziativa e del livello di partecipazione all’ambiente. IPERTIMIA, gaiezza ed intenso sentimento di benessere. DISFORIA, irritabilità dell’umore. EMOZIO NI SENTIMEN TI PASSIO NI INTENSIT A’ +++ DURATA+++ 30

31 PSICOPATOLOGIA LABILITA’ AFFETTIVA, instabilità e variabilità dell’umore. AMBIVALENZA AFFETTIVA, coesistenza di sentimenti opposti. APATIA, completo distacco emotivo. STUPORE EMOZIONALE, stato di indifferenza affettiva. SENTIMENTO DELL’ASSENZA DI SENTIMENTO, sensazione di svuotamento. IPOCONDRIA, stato affettivo collegato al timore di ammalarsi. INADEGUATEZZA, INCONGRUITA’, DISSOCIAZIONE AFFETTIVA, gradi differenti di uno stesso sintomo che consiste nella discordanza tra lo stato affettivo e gli eventi esterni. 31


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