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“Emergenza Rifiuti” La civiltà dei rifiuti raccolta dei rifiuti solidi urbani La discarica controllata La trasformazione La raccolta dei rifiuti liquidiLa.

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2 “Emergenza Rifiuti”

3 La civiltà dei rifiuti raccolta dei rifiuti solidi urbani La discarica controllata La trasformazione La raccolta dei rifiuti liquidiLa trasformazione La raccolta dei rifiuti liquidi La in COMPOST L’incenerimento Il riciclo dei rifiuti Riciclato al 100% Pneumatici usati Criminalità ecologica

4 Il problema dell’inquinamento da rifiuti è sempre esistito, anche se solo ora ha assunto dimensioni veramente preoccupanti. L’uomo “consumatore” è il responsabile del degrado ambientale poiché, com’è riportato in molti casi, si comporta da vero pirata nei confronti dei beni naturali.Già presso gli Ebrei esistevano leggi che obbligavano a deporre i rifiuti personali in luoghi appositi fuori dall’accampamento dove venivano sotterrati. Il greco Ippocrate, il padre della medicina, consigliava ai suoi discepoli di studiare l’ambiente in cui viveva il malato, per sapere quale malattia potesse aver contratto. I Romani, per la salute pubblica, avevano fatto costruire cloache apposite per gli scarichi d’acque luride di cui la più nota è la Cloaca Massima. Gli antichi non sottovalutavano nemmeno i rifiuti provenienti da attività lavorative.

5 Per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti liquidi oggi possiamo dire di aver ottenuto risultati soddisfacenti sia per quanto riguarda il loro allontanamento dalle abitazioni attraverso le reti fognarie, sia per il loro smaltimento per vie naturali (fiumi) o per vie artificiali (impianti di smaltimento). Tuttavia, la presenza nei rifiuti liquidi casalinghi di sempre più massicce quantità di detersivi pone seri problemi di gestione degli impianti, poiché i batteri denitrificanti indispensabili per lo smaltimento dei rifiuti organici stentano a sopravvivere, e quindi si ha un rallentamento o una incompleta mineralizzazione delle sostanze organiche.

6 questi, inoltre, possono rimanere sul piano stradale anche per ore, prima che vengano asportati, con grave danno estetico e dispersione di rifiuti ad opera di gatti e cani randagi. Anche il deposito in appositi cassonetti - poiché il loro allontanamento avviene una volta al giorno esclusi i giorni festivi - comporta degli inconvenienti a causa delle sostanze che fermentano, del formarsi di cattivi odori, di muffe e del proliferare di insetti. La raccolta dei rifiuti delle abitazioni e il deposito sulle strade divengono per lo più per mezzo di sacchetti di plastica non biodegradabili;

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9 Il termine compost, di uso internazionale, indica un terriccio ottenuto dalla fermentazione della parte organica delle immondizie, che può essere utilizzato in agricoltura. Come abbiamo già detto, i materiali non biodegradabili sono poco adatti ad essere utilizzati come concimi. Per ottenere un compost accettabile, è necessario fare prima una cernita che elimini, in particolare, i metalli, i vetri e le materie plastiche. Si ottiene questo con tecniche diverse, eliminando i materiali ferrosi selezionandoli a mezzo di elettrocalamite, frantumando le materie plastiche, eliminando le bottiglie…, e accelerando la fermentazione mediante l’inseminamento di batteri opportuni. Il compost non trova molti acquirenti, anche se può essere agevolmente utilizzato per ortaggi e in floricoltura. Tuttavia si dovrebbe in ogni caso ricordare che lo smaltimento dei rifiuti è un servizio utile per l’intera comunità.

10 Con l’incenerimento si bruciano i rifiuti in forni e si riducono in ceneri. Vengono utilizzati per questo scopo forni a gradoni e forni rotativi. In entrambi i casi le immondizie vengono disidratate, essiccate e ridotte in ceneri. Le ceneri vengono raccolte e asportate, mentre la parte incombusta viene adibita a materiale di riempimento. Il metodo degli inceneritori presenta il grave inconveniente di produrre inquinamento atmosferico, dovuto ai fumi, anche se i forni sono provvisti di efficaci depuratori; inoltre, della combustione rimane un 30% in peso di ceneri che bisogna trasportare senza sollevare polveri. Osservando i costi relativi hai tre adottati, quello dello scarico controllato è il meno costoso, mentre il più oneroso rimane l’incenerimento.

11 Solo in questi ultimi decenni l’uomo, ha scoperto il sistema per riciclare una parte dei rifiuti solidi urbani e disporre in questo modo di una fonte di energia. Per ottenere questo è necessario però effettuare una raccolta differenziata con contenitori separati per il vetro, per la carta, per la plastica e per tutte le altre “filiere”, già riunite in Consorzi per il recupero, che, dopo opportuni trattamenti, potrà essere riutilizzato permettendo un risparmio energetico e di materie prime.

12 Rifiuti Urbani differenziati

13 Il vetro è un materiale che può essere riutilizzato, perché mantiene sempre inalterate le sue caratteristiche. Anche se fuso più volte, i requisiti tecnici e igienici rimangono identici a quelli del prodotto iniziale, derivato dalle materie prime. Per poterlo riciclare, è però importante raccoglierlo in modo corretto, cioè senza mescolarlo ad altro.

14 Oltre ai rifiuti urbani, il cui smaltimento e’ a carico del comune, dalle lavorazioni industriali provengono i cosiddetti rifiuti speciali, di cui ricordiamo i solventi residui, i fanghi degli impianti di depurazione, gli oli e i petroli, alcuni tipi di imballaggi, e altri. La legge italiana obbliga chi produce rifiuti speciali a provvedere a proprie spese al loro smaltimento (potranno, per esempio essere utilizzati come materiali inerti per la costruzione di strade o per i cementifici o come materiale di riempimento). Va inoltre ricordato che la legge concede finanziamenti e sovvenzioni agli enti che costruiscono impianti per lo smaltimento dei rifiuti con riciclo.

15 Attualmente si accumulano, ogni anno, più di 2.500.000 tonnellate di pneumatici usati. Tra il 1998 e il 2008 è previsto un aumento annuo del 2% circa. Nel 2008 il totale potrebbe superare 3.500.000 tonnellate. Ridurre l’interramento dei pneumatici mediante il riciclaggio e il recupero di energia è diventato quindi un imperativo. Ed è infatti quello che è stato fatto negli ultimi tempi. Tra il 1994 e il 1999 la quantità di pneumatici usati consegnati per l’interramento è diminuita passando dal 62% al 39% e, parallelamente, si è registrato un aumento del materiale riciclato che è passato dal 4% al 20% e del recupero di energia che è passato dall’11% al 21%. L’ETRA, che vanta anche molti membri extra europei, è l’unica organizzazione in Europa che si occupa del riciclaggio dei pneumatici e ne costituisce il forum principale.

16 Le associazioni criminali hanno individuato nel settore ambientale un business paragonabile per fatturato al traffico della droga ed alla prostituzione. Esse, in alcuni territori, controllano il ciclo del cemento, dell’attività estrattiva all’abuso edilizio, e sono massicciamente impegnate nelle lucrosissime attività di controllo della raccolta, dello smaltimento e dei traffici dei rifiuti. È ormai dimostrato che tali organizzazioni hanno anche un’elevata capacità di strutturarsi come vere imprese. Le associazioni criminali Cosa Nostra siciliana, la Sacra Corona Unita pugliese, la N’drangheta calabrese, la Camorra napoletana e casertana, a prescindere dalle particolarità di ciascuna associazione, appaiono caratterizzate da aspetti comuni quali, tra gli altri, lo stabile controllo del territorio.

17 L’introduzione del delitto di “Ecomafia” intende colpire pesantemente le associazioni mafiose che operano nel settore ambientale, traendo profitti sempre maggiori.

18 Introduzione nel codice penale di disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente Art. 452-bis Chiunque introduce, nell’ambiente sostanze o radiazioni, in modo da determinare il pericolo di un rilevante deterioramento dello stato dell’aria, dell’acqua o del suolo, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire cinque milioni a lire trenta milioni. La pena è da due a sei anni e la multa da lire trenta milioni a cento milioni se il deterioramento si verifica o se dal fatto deriva un pericolo per la vita o l’incolumità delle persone.

19 In Italia le norme attualmente in vigore risultano ancora in conflitto con la legislazione europea: è infatti consentita la commercializzazione di alcune pile a tenore di mercurio superiore alla soglia stabilita dalla UE. Non è però solo l’Italia ad essere “nel mirino”: anche Germania e Regno Unito sono sottoposte a procedure di infrazione, se pur con sfumature differenti; la Germania non ha ancora adottato, nei tempi previsti, l’apposito testo legislativo nazionale di attuazione della direttiva europea mentre il Regno Unito ha provveduto, ma con strumenti legislativi validi solo per una parte del territorio.


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