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“[…] anzi, dei giovani che per molto tempo sono stati il tormento dei loro parenti, essendo rifiutati perfino dalle case di correzione, una volta formati.

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1 “[…] anzi, dei giovani che per molto tempo sono stati il tormento dei loro parenti, essendo rifiutati perfino dalle case di correzione, una volta formati secondo questi principi hanno cambiato indole e carattere, conducendo una vita dignitosa, e attualmente occupano posti di riguardo nella società, offrono sostegno alla propria famiglia e sono l’orgoglio del paese in cui vivono.” Don Bosco, 1877 IL NOSTRO PROGETTO INTENDE SOTTOLINEARE L’ASPETTO ENTUSIASMANTE DEL “RICICLO” La capacità sincronica alla potenzialità: l’essere capaci diventa supporto educativo, mezzo attraverso cui esprimere la propria “idea teorica” La pratica professionalizzante è un’arte senza teoria? La risposta è assolutamente negativa, le tecniche manuali risplendono in tutta la loro creatività L’ ARTE DEL RICICLO EDUCATIVO “CFP Borgo Ragazzi Don Bosco” Perché RICICLO EDUCATIVO? La scuola “Don Bosco” permette ai ragazzi di riutilizzare le loro competenze, altrimenti scartate come non idonee all’interno di un sistema scolastico standard. Un riciclo degli “ultimi”, un riciclo dell’arte manuale, un riciclo del materiale scolastico “WOOD-FIVE”: Ilaria, Beatrice, Michela R., Oriana, Michela P. Ilaria Salucci

2 Don Bosco preferiva il cuore dei ragazzi, i più poveri e bisognosi. Tre punti di riferimento: Religione Ragione e Amorevolezza. Con il suo credo accoglieva i giovani e li conduceva ad una maturazione e crescita di vita cristiana, li faceva risplendere donandogli la libertà attraverso una formazione professionale....riciclava il loro passato e lo trasformava in una barca pronta a fronteggiare tutte le intemperie sociali.. Michela Ricciardini

3 Idea pedagogica del Borgo Ragazzi Don Bosco: Sistema preventivo Ragione Religione Amorevolezza « due sono i sistemi in ogni tempo usati nell’educazione della gioventù : preventivo e repressivo.» Nel sistema preventivo gli educatori parlano come «padri amorosi» per essere da guida in ogni momento, correggendo amorevolmente. Nel sistema repressivo viene congelata la familiarità per incrementare l’autorità Sistema formativo dei centri di formazione professionale: - Sapere - Saper essere - Saper fare « Il metodo educativo-formativo si sviluppa secondo un itinerario che mira a: curare la maturazione globale della persona; coltivare nei giovani una progressiva apertura agli altri; sviluppare un itinerario di crescita di vita cristiana; far crescere l’apertura al trascendente; formare persone libere; far acquisire al giovane una buona base di cultura generale; offrire una formazione professionale specifica nel settore prescelto.» (Carta dei Valori del CNOS FAP) «il sistema repressivo può impedire un disordine, ma difficilmente rende migliori i colpevoli» (S. Giovanni Don Bosco; «Il sistema preventivo nell’educazione dei giovani») Oriana Schioppa

4 Il Borgo Ragazzi Don Bosco si compone di tre aree ORATORIO – CENTRO GIOVANILE Si configura come "spazio aperto di socializzazione, di educazione, di formazione". SPECIFICITA’ DELL’AZIONE EDUCATIVA DEL BORGO RAGAZZI DON BOSCO Il Borgo Ragazzi Don Bosco è inserito in un territorio definito "a rischio". Per rischio si intendono situazioni particolari di degrado socio-culturale e ambientale che possono comportare "devianze" nei ragazzi che vivono in questo quartiere. La scelta dell’approccio preventivo consente di far emergere la personalità degli alunni, i quali vengono coinvolti affinché possano crescere,arricchirsi culturalmente e umanamente e, confrontandosi tra loro con lo scopo di raggiungere un equilibrio costante e duraturo. CASA FAMIGLIA – CENTRO ACCOGLIENZA MINORI Questa area educativa denominata "Rimettere le ali" accoglie i giovani di età compresa tra i 12 e i 21 anni in situazioni di disagio attraverso progetti educativi personalizzati e con percorsi destrutturati. CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Presso questo Istituto si tengono corsi di formazione professionale Triennali per ragazzi nella fascia di età dai 14 ai 18 anni e corsi professionali Biennali per ragazzi di età 16-18 anni Michela Pietropaoli

5 Abilità - comprensione richieste - ricerca materiale - power point - confronto - collaborazione Mezzi - documenti forniti dalla docente - whatsapp - web - e-mail Ambiente di lavoro - abitazioni private - università Proposta utilizzare il modelle M.I.T.E per un lavoro attivo, coinvolgente e democratico attraverso la condivisone e il rispetto delle reciproche idee Risultati: grazie a comprensione e sintonia abbiamo subito formato un gruppo unito ed efficiente, aperto ad ogni proposta e risolutivo nello svolgere il compito Effetti: conoscenza di un metodo di istruzione ed educazione differente da quello classico e formazione di una nuova consapevolezza pedagogica che sia di ispirazione per una futura azione educativa INSEGNANTE Ilaria T.C. Beatrice R Michela P. Michela R.Oriana IL NOSTRO M.I.T.E. Beatrice Rauco


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