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L’industria alimentare italiana di Cristina Brasili - Agostina Zanoli Anno accademico 2002-2003 Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" Università.

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1 L’industria alimentare italiana di Cristina Brasili - Agostina Zanoli Anno accademico 2002-2003 Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" Università di Bologna

2 L’industria alimentare italiana L'industria alimentare nel sistema agroalimentare italiano In Italia nel corso degli ultimi venticinque anni si è verificata una profonda trasformazione del sistema agroalimentare: Il sistema agroalimentare nel complesso nel 2001 ha un valore aggiunto (ai prezzi di mercato) di 194.666 milioni di euro, il 15,6% del PIL nazionale L’importanza dei consumi alimentari sul PIL, tra il 1970 e il 1995 è scesa dal 25% al 13%. Nel 2001 tale rapporto e sceso al 9% circa. La riduzione dell'importanza sia del valore aggiunto dell'agricoltura che dei consumi alimentari sul PIL mette in evidenza un netto processo di convergenza verso i valori degli altri paesi europei. Nel 2001, il valore aggiunto dell’industria alimentare ai prezzi di mercato è 30.727 milioni di euro, contro i 27.983 milioni di euro di euro dell’agricoltura. Il grado di apertura (valore delle importazioni ed esportazioni rispetto al valore del consumo alimentare) è aumentato, raggiungendo il 39% circa nel 2001. Tale valore è però molto più basso rispetto ai paesi del Nord Europa (soprattutto Olanda e Belgio) Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

3 Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana L'industria alimentare rappresenta un settore importante dell'industria manifatturiera italiana:  Incidenza del VA alimentare sul VA industria in senso stretto (manifatturiero + attività estrattive) pari al 8,9% nel 2001  Incidenza sul manifatturiero pari al 10,2% (2001)  Gli occupati nel comparto nel 2001 erano 454.000, (-3,6% rispetto all’anno precedente), pari all’8,7% dell’industria in senso stretto  Nel 2000, secondo i dati Infocamere, le unità produttive erano 85.000 circa.  Le importazioni di prodotti alimentari sono state di 16.435 milioni di euro, le esportazioni di 13.684 milioni di euro nel 2001. Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana L’industria alimentare italiana

4 Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana Il fatturato complessivo dell’industria alimentare, nel 2001 è stato di 89.730 milioni di euro. I comparti di maggior rilievo, in termini di fatturato sono (valori in milioni di euro): Lattiero caseario 13.070 (14,6%) Dolciario 8.569 (9,5%) Salumi 7.820 (8,7%) Vino* 6.820 (7,6%) Carni Bovine 5.160 (5,8%) Avicolo 4.900 (5,5%) Mangimistico 4.130 (4,6%) Pasta 3.205 (3,6%) Conserve vegetali 3.100 ( 3,4%) * Incluse cooperative e le filiere corte (agricoltori-produttori) L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

5 Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana Si riscontrano forti squilibri nella diffusione territoriale e di tipo strutturale e tecnologico: Al centro nord è concentrato di 72% degli occupati ed il 75% del valore aggiunto. Al sud l’industria alimentare ha un grande peso all’interno del debole apparato dell’industria manifatturiera L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

6 Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana Il legame con l'agricoltura si è per molti aspetti ridotto:  molte attività di trasformazione alimentare sono passate dalle aziende agricole ad imprese artigianali ed industriali vere e proprie;  la trasformazione della produzione agricola locale si è man mano affievolito,  sia per la concentrazione e specializzazione territoriale della stessa produzione agricola,  sia e soprattutto per l'aumento degli scambi con le altre agricolture europee ed il resto del mondo. ricorso alla trasformazione di materie prime provenienti dall'estero I processi di globalizzazione delle economie stanno accentuando rapidamente queste trasformazioni. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

7 Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana L’industria alimentare negli ultimi anni sta perdendo la connotazione anticiclica  la dinamica dei consumi alimentari ha perso quelle caratteristiche di stabilità dei decenni precedenti. La maggiore variabilità è determinata dalla:  saturazione dei consumi alimentari, in termini fisici,  concorrenzialità fra i diversi gruppi di beni alimentari  concorrenza fra le diverse marche commerciali che si è accentuata negli ultimi anni. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

8 Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana L’andamento occupazionale nell’industria alimentare rispecchia abbastanza fedelmente quello dell’intera economia. I Censimenti dell’industria evidenziano  la riduzione dell’occupazione da oltre 375.000 unità nel 1991 a poco più di 346.000 nel 1996.  il peso dell’industria alimentare in termini occupazionali rimane stabile nel corso degli anni novanta nei confronti dell’intera economia (1,6%) e perde leggermente rispetto all’industria manifatturiera (7,6%).  prosegue invece l’aumento di peso dell'occupazione nell'industria alimentare rispetto all'occupazione agricola (quasi il 20%), determinato sostanzialmente dal forte calo dell’occupazione in agricoltura. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

9 La struttura dell’industria alimentare italiana L’industria alimentare in Italia secondo il Censimento del 1991 era costituita da circa: 67.500 unità locali 61.000 imprese 456.600 persone occupate (7% dell'occupazione totale dell'industria manifatturiera). *Dal Censimento intermedio del 1996, si evidenzia rispetto al 1991, è un aumento nel complesso delle unità locali dell’industria alimentare pari a quasi il +13%, che risultano essere 75.420. *Una notevole riduzione degli addetti (-5%), che scendono a poco più di 434.000. *Il 90% delle unità locali ha una dimensione inferiore a 9 addetti con una una percentuale di occupazione pari a circa il 42% del totale. *Quasi il 55% dell’occupazione è in unità locali piccole e piccolissime (meno di 20 addetti), mentre il 25% si concentra nelle unità locali con più di 100 addetti. *La concentrazione massima si ha però nella classe di addetti da 100 a 499, in cui solo 434 unità locali, pari allo 0,6% del totale, occupano oltre 79.000 persone, pari al 18,3% del totale L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

10 La struttura dell’industria alimentare italiana Industria alimentare, Unità locali e addetti per classe di dimensione (1991-1996) L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

11 La struttura dell’industria alimentare italiana Le imprese attive registrate presso le Camere di Commercio erano oltre 85.000 L’industria alimentare italiana IMPRESE ATTIVE DELLE ATTIVITA’ MANIFATTURIERE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARI ISCRITTE ALLE CCIAA Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Infocamere Il 59% del totale delle imprese è costituito da ditte individuali Il 29% società di persone Solamente il 9% società di capitale Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

12 La struttura dell’industria alimentare italiana Le grandi trasformazioni dell'industria alimentare italiana hanno visto inoltre l'affermarsi di importanti cambiamenti strutturali. La formazione di grandi gruppi industriali, con una presenza di importanti investimenti esteri. La concentrazione e la specializzazione territoriale di piccole e medie imprese, con la formazione di specifici e caratteristici "distretti agroalimentari". L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

13 La struttura dell’industria alimentare italiana L’industria alimentare italiana Principali industrie alimenari, milioni di euro (2000) Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

14 Le dinamiche di acquisizione nell’industria alimentare italiana ACQUISIZIONI NEL SETTORE ALIMENTARE DI IMPRESE ESTERE IN ITALIA E DI IMPRESE ITALIANE ALL’ESTERO Prima metà degli anni novanta: fase espansiva del capitale estero in Italia allo scopo di acquisire quote di mercato in un’area caratterizzata da una buona dimensione della domanda. Fenomeno caratterizzato da:  Crescita delle imprese europee e mondiali per “multinazionalizzazione”  Difficoltà incontrate dalle imprese familiari italiane di fronte alla progressiva globalizzazione  Privatizzazione di imprese nazionali che ha coinvolto anche il settore alimentare L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

15 Le dinamiche di acquisizione nell’industria alimentare italiana ACQUISIZIONI NEL SETTORE ALIMENTARE DI IMPRESE ESTERE IN ITALIA E DI IMPRESE ITALIANE ALL’ESTERO Dal 1996 in poi:riduzione del processo di acquisizione da parte del capitale estero. Riorganizzazione e razionalizzazione dell’industria multinazionale, alla ricerca di una maggiore specializzazione. Molti marchi precedentemente venduti tornano in mani italiane.  Crescita multinazionale di alcune imprese italiane es: Parmalat, Cirio ecc.  Cambiamenti nel mercato delle imprese e dei servizi di finanza aziendali (possibili soluzioni diverse dalla cessione completa o parziale dell’attività aziendale). L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

16 La localizzazione dell’industria alimentare italiana * Una delle principali caratteristiche dell’industria alimentare in Italia è la sua ampia diffusione sul tutto il territorio nazionale. Circa 7.000 degli oltre 8.100 comuni italiani sono caratterizzati dalla presenza di unità locali dell’industria alimentare. * La grande dispersione dell’industria alimentare sul territorio nazionale va però riconsiderata se si tiene presente che oltre il 50% degli addetti all’industria alimentare è concentrato in meno del 15% dei 7.000 comuni interessati dalla localizzazione dell’industria alimentare. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

17 I comparti dell’industria alimentare italiana Nella classificazione ATECO 91 il settore alimentare è identificato con il codice 15 e la denominazione esatta è “Industrie alimentari e delle bevande”. I comparti che lo compongono sono:  15.1 Produzione, lavorazione e conservazione di carne e prodotti a base di carne;  15.2 Lavorazione e conservazione di pesce e di prodotti a base di pesce;  15.3 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi;  15.4 Fabbricazione di oli e grassi vegetali e animali;  15.5 Industria lattiero casearia;  15.6 Lavorazione delle granaglie e di prodotti amidacei;  15.7 Fabbricazione di prodotti per l’alimentazione degli animali;  15.8 Fabbricazione di altri prodotti alimentari;  15.9 Industria delle bevande. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

18 L’importanza dei comparti nell’industria alimentare italiana 1991- 1996 L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

19 La specializzazione a livello provinciale *La scelta di effettuare l’analisi a livello provinciale è molto importante perché essa permette di evidenziare la composita realtà territoriale dell'industria alimentare italiana. *Un buon indicatore della specializzazione nelle province italiane dell’industria alimentare è il suo peso rispetto al settore manifatturiero, sia in termini di addetti che di unità locali. *La maggioranza delle province italiane, e precisamente (62 su 103), risulta specializzata nell’industria alimentare, sia in termini di addetti che di unità locali. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

20 La specializzazione nel settore alimentare delle province italiane 1996 L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

21 L’importanza delle province nei comparti dell’industria alimentare italiana 1991-1996 L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

22 La specializzazione nella lavorazione e conservazione della carne a livello provinciale Nel 1991 era caratterizzato da una dimensione media delle unità locali di circa 13 addetti che si è ridotta a 12 nel 1996. Comparto 15.1 -Unità locali e addetti per classi di addetti L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

23 La specializzazione nella lavorazione e conservazione della carne a livello provinciale L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

24 La specializzazione nella lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi a livello provinciale Il comparto della lavorazione e conservazione ortofrutticola aveva oltre 1.800 unità locali con circa 36.700 addetti secondo il censimento del 1991, con una dimensione media molto elevata di oltre 20 addetti per unità locale. Comparto 15.3 -Unità locali e addetti per classi di addetti L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

25 La specializzazione delle province italiane nel comparto dell’ortofrutta L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

26 La specializzazione nel comparto lattiero caseario a livello provinciale L’industria lattiero-casearia rappresenta uno dei principali comparti dell’industria alimentare con oltre 7.000 unità locali ed oltre 51.000 addetti nel 1996. Comparto 15.5-Unità locali e addetti per classi di addetti L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

27 La specializzazione delle province italiane nel comparto lattiero caseario L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

28 La specializzazione nella fabbricazione di altri prodotti alimentari a livello provinciale L'analisi della specializzazione a livello provinciale, per il comparto nel complesso, non evidenzia delle punte elevate di specializzazione, proprio perché una lettura unitaria di questo comparto è impossibile a causa della eterogeneità delle produzioni da cui è composto. Sotto comparto della panetteria e pasticceria fresca (15.81)-Unità locali e addetti per classi di addetti L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

29 La specializzazione delle province italiane nel sotto comparto della panetteria e pasticceria fresca L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

30 La specializzazione nella fabbricazione di altri prodotti alimentari a livello provinciale Sotto comparto della fabbricazione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie (15.84) Unità locali e addetti per classi di addetti L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

31 La specializzazione nella fabbricazione di altri prodotti alimentari a livello provinciale La specializzazione delle province italiane nel sotto comparto della fabbricazione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

32 Le problematiche dei sistemi locali nell’agroalimentare L’analisi strutturale dell’industria alimentare italiana, ed ancora di più l’analisi della localizzazione e specializzazione dei diversi comparti, ha messo in evidenza come sia necessario effettuare delle analisi a livello territoriale sempre più disaggregato. Diversi studiosi hanno già tentato di estendere gli strumenti interpretativi forniti dall’analisi dei distretti industriali per l’individuazione dei distretti agricoli e agroindustriali. Nonostante lo sviluppo delle analisi empiriche, e nonostante la mole di informazioni statistiche a disposizione sia aumentata notevolmente, rimangono però le difficoltà nel rintracciare caratteristiche e condizioni generali per la definizione di distretto agroalimentare. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

33 I “prodotti tipici” Grande interesse dei consumatori verso i “prodotti tipici” Forte legame prodotto-territorio Origine geografica delle materie prime e/o Localizzazione delle atività di trasformazione lavorazione e conservazione Regolamenti 2081/92 e 2082/92 definiscono crescenti livelli di tipicità per Sgp (specialità tradizionale garantita), Igp, Dop, ma diversi livelli di tipicità sono riscontrabili al di fuori dei regolamenti comunitari. Un elemento imprescindibile della tipicità è il legame prodotto territorio, questo implica effetti economici diretti e indiretti sull’economia dell’area interessata L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

34 I “prodotti tipici” I prodotti Dop e Igp che al 24 giugno 2002 avevano ottenuto il riconoscimento Ue erano 118 L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana * Comprende:cereali, panetteria, ecc. Fonte: Inea I prodotti Dop e Igp sono solo una piccola parte della nostra tradizione alimentare Apporto dei prodotti tutelati all’economia agroalimentare è considerevole: Circa il 7,5% della PLV agricola e destinata a produzioni certificate

35 I “prodotti tipici” INDAGINE NOMISMA (2000) SUI PRODOTTI TIPICI L’industria alimentare italiana I prodotti Dop e Igp: i principali comparti (1999,quote in valore al consumo*) * stima sulle quantità prodotte e marchiate. Indagine su 103 prodotti. Fonte:elaborazioni Nomisma su dati Consorzi di tutela. Produzioni Dop e Igp avevano un valore al consumo (1999) di circa 14.000 miliardi di lire. Olio d’oliva e ortofrutta presentavano esegui quantitativi a marchio commercializzati (in alcuni casi non erano state attivate politiche di vendita a marchio e strategie di penetrazione su mercati ad ampio potenziale di consumo) Salumi e formaggi sono presenti sul mercato nazionale e estero con strutture più “collaudate” Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

36 I “prodotti tipici” INDAGINE NOMISMA (2000) SUI PRODOTTI TIPICI L’industria alimentare italiana I prodotti tipici italiani per giro d’affari (valori al consumo 1999, % del numero di prodotti a marchio UE) Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Consorzi di tutela Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana I prodotti che hanno un giro d’affari consistente sono pochi. I principali problemi sono legati a: Difficoltà ad acquisire spazi nella grandi distribuzione I volumi d’offerta sono spesso limitati

37 I “prodotti tipici” L’industria alimentare italiana Possibilità di espansione del mercato dei prodotti tipici: Mercati locali, se le capacità produttive sono limitate (se il bacino di approvvigionamento delle materie prime è ristretto e/o l’area di trasformazione limitata). Mercati globali, se la struttura produttiva consente una possibile competizione sui mercati nazionali ed esteri Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

38 Il dati CERVED La disponibilità dei bilanci consente di effettuare un’analisi economica e finanziaria. Nel campione Cerved da noi utilizzato sono più rappresentate le imprese maggiori man mano che aumentano le dimensioni in termini di addetti. Infatti sono 61 le imprese con più di 100 addetti pari all’80% di quelle del Censimento Intermedio (76) e con 21.468 occupati pari al 90,2% di quelli del Censimento (23.799). Bilanci di industrie alimentari per comparto rispetto al Censimento Intermedio dell’Industria e dei Servizi del 1996 Fonte: nostre elaborazioni su dati Cerved (Bilanci) e su dati del Censimento Intermedio dell’Industria 1996 (CIIS) L’analisi economica dell’industria alimentare italiana L’industria alimentare italiana

39 I dati utilizzati Il comparto degli “Altri alimentari” ha nelle imprese che consideriamo un’ampiezza media pari a quasi 82 addetti circa mentre i dati censuari presentano un valore pari a 4,7. Evidentemente le società di capitale di questo comparto non comprendono la maggioranza delle imprese piccole e piccolissime, in particolare forni e pasticcerie. Se questo è il caso più eclatante la dimensione media nella quasi totalità dei comparti per le imprese da noi considerate, risulta circa 3 o 4 volte superiore al dato censuario. Per il complesso del settore alimentare la dimensione media per le imprese da noi considerate è di 49 addetti per impresa mentre risulta solo di 6 per quelle censuarie. Le imprese da noi analizzate dal punto di vista economico e finanziario sono quindi per la maggioranza di una dimensione medio - grande e quindi non sono pienamente rappresentative della realtà dell’industria alimentare italiana, costituita anche da una miriade di piccole e medie imprese. L’analisi dei bilanci ha permesso di calcolare alcuni tra i più significativi indicatori della situazione economica e patrimoniale per le industrie alimentari. L’analisi economica dell’industria alimentare italiana L’industria alimentare italiana

40 Società di capitale e addetti per classi di ampiezza al Nord e al Sud (escluse le cooperative) Fonte: nostre elaborazioni su dati Cerved L’industria alimentare italiana L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

41 -il R.O.I. calcolato come il rapporto tra il reddito operativo e il capitale investito (moltiplicato per 100) ; remunerazione che la gestione operativa dà ai mezzi propri e di terzi -il R.O.E. calcolato come il rapporto tra il reddito netto e il capitale netto (moltiplicato per 100); è la remunerazione dei mezzi propri -il Rapporto d’indebitamento calcolato come il rapporto tra il totale delle passività e il capitale netto - la Produttività del lavoro calcolata come il rapporto tra il valore aggiunto e gli addetti; -il MOL reddito al lordo degli ammortamenti (margine operativo lordo) L’industria alimentare italiana L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

42 Indici di redditività delle imprese agroalimentari per ripartizione geografica e comparto L’industria alimentare italiana L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

43 CONCLUSIONI L’analisi della struttura dell’industria alimentare italiana conferma alcune caratteristiche peculiari di questa industria all’interno del sistema economico italiano. La realtà territoriale dell’industria alimentare si presenta come un “mosaico” di localizzazioni e specializzazioni molto differenziate per comparti e difficilmente analizzabile a livello aggregato. Le differenze fra Nord e Sud sono profonde, con una concentrazione prevalente degli addetti ed imprese al Nord, mentre al Sud l’industria alimentare è di notevole importanza all’interno dell’industria manifatturiera. L’industria alimentare si presenta molto diffusa su tutto il territorio nazionale con una presenza in oltre 7000 comuni. La grande diffusione dell’industria alimentare però nasconde una forte concentrazione a livello territoriale (province e comuni). Le provincie che risultano specializzate in termini di addetti sono 62 su 102 nel 1996, mentre la concentrazione a livello comunale è ancora più accentuata: il 35% degli addetti dell’industria alimentare concentrati in soli 129 comuni. L’industria alimentare italiana Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

44 CONCLUSIONI Analizzando i processi di concentrazione e specializzazione a livello territorialmente disaggregato (comunale) si possono individuare un insieme di sistemi locali e distretti agroalimentari molto rilevante e importante a fini di interventi di politica economica, soprattutto nel Mezzogiorno. Naturalmente una più descrizione completa di questi sistemi agroalimentari richiede, oltre all’analisi della concentrazione e specializzazione, la disponibilità di ulteriori informazioni di carattere economico, sociale, demografico e istituzionale che mettano in evidenza le relazioni tra soggetti e i punti di forza e debolezza su cui attuare le politiche. I prodotti tipici sono un’importante risorsa. Uno sviluppo di queste produzioni determinerebbe vantaggi nelle aree produttive che superano i confini dell’agroalimentare. Sono necessarie politiche di sostegno, che però premino le produzioni con reali capacità di sviluppo. Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana L’industria alimentare italiana


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